Controlli ActiveX: Microsoft rilascia una modifica per il browser

Microsoft ha reso disponibile una nuova versione del browser Internet Explorer per modificare in modo permanente e definitivo le modalità con cui i contenuti multimediali, presenti nelle varie pagine web, vengono visualizzati.

Microsoft ha reso disponibile una nuova versione del browser Internet Explorer per modificare in modo permanente e definitivo le modalità con cui i contenuti multimediali, presenti nelle varie pagine web, vengono visualizzati.
Ieri l’azienda di Redmond ha rilasciato un aggiornamento per Internet Explorer non legato alla sicurezza e proposto come download opzionale per le piattaforme Windows XP e Windows Server 2003. Il rilascio della patch è il risultato della battaglia legale tra Eolas Technologies e Microsoft.
Le modifiche fanno in modo che gli utenti di Internet Explorer non possano più interagire direttamente con i controlli ActiveX caricati attraverso l’uso delle tag html APPLET, EMBED od OBJECT senza prima attivare l’apposita interfaccia con un clic aggiuntivo del mouse.
Tanto per far qualche nome, Adobe Reader, Flash, Apple QuickTime Player, Windows Media Player, RealNetwork RealPlayer e la JVM (Java Virtual Machine) di Sun utilizzano controlli ActiveX, all’interno di normali pagine web, per attivarsi.
Un portavoce Microsoft ha dichiarato come le modifiche ieri introdotte ad Internet Explorer non comportino alcun effetto sul modo di operare da parte di clienti e partner fatta eccezione per il clic del mouse aggiuntivo che si renderà necessario in alcune circostanze.
Microsoft parlò per la prima volta delle possibili modifiche ad Internet Explorer nel mese di Dicembre scorso, per evitare problemi relativamente all’azione legale per violazione di brevetto intrapresa da Eolas e spalleggiata dall’Università della California. Il colosso di Bill Gates, comunque, è determinato ad appellarsi alla sentenza vinta da Eolas e dall’Università della California con la quale si dichiara una violazione di brevetto da parte di Microsoft ed un conseguente risarcimento di 521 milioni di dollari. Il brevetto “pietra dello scandalo” è visionabile facendo riferimento a questa pagina.
Dettagli sull’aggiornamento appena rilasciato per Internet Explorer, sono disponibili qui.

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