In un mondo digitale sempre più popolato da deepfake, e contenuti contenuti multimediali generati artificialmente da computer o sistemi di intelligenza artificiale, diventa sempre più complicato stabilire chi ha realizzato un’immagine e se è autentica o meno. Content Credentials è un nuovo strumento tecnologico che mira a fornire informazioni dettagliate sulla provenienza e la storia dei contenuti pubblicati.
La tecnologia fu presentata nel 2022 da un consorzio di aziende, riunitesi con il nome di C2PA (Coalition for Content Provenance and Authenticity), e vede la partecipazione attiva di aziende quali Adobe, Microsoft, Leica e Nikon. Adobe ha rilasciato un toolkit per creare certificazioni digitali e di recente ha presentato un bollino per descrivere le immagini generate con l’IA.
Cosa sono le Content Credentials
Le Content Credentials rispondono a una serie di domande importanti: come è stato creato il contenuto, se è stato generato da intelligenza artificiale, quando e da chi è stato realizzato o modificato. Adobe e Microsoft, che desiderano far diventare la loro proposta uno standard vero e proprio, spiegano che uno strumento come le Content Credentials aiuta a costruire fiducia, permettendo agli utenti e ai professionisti di rendersi conto che il contenuto che stanno guardando è certificato, mai manipolato nel corso del tempo. Cliccando sul badge di Content Credentials, è possibile accedere a ulteriori dettagli sulla provenienza e sulla storia di ciascun contenuto.
Gli autori dei contenuti possono scegliere di allegare le Content Credentials alle loro opere specificando informazioni sull’utilizzo ammesso e negando ad esempio il consenso per l’elaborazione automatizzata da parte delle intelligenze artificiali, ad esempio ai fini dell’addestramento dei modelli generativi. I metadati aggiunti sono integrati nell’immagine, creando un registro permanente facilmente verificabile e non modificabile da parte di soggetti non autorizzati.
Il funzionamento delle Content Credentials si basa su linee guida tecniche aperte e sviluppate in seno alla C2PA. Gli emittenti di Content Credentials, come dispositivi, software e organizzazioni, identificano se stessi all’interno dei dati di registro, assumendosi quindi la responsabilità di accertare le informazioni in maniera accurata.
Leica M11-P, la prima fotocamera a supportare le Content Credentials
Leica ha annunciato la sua M11-P, fotocamera digitale in grado di aggiungere automaticamente agli scatti tutti i metadati utili ad accertare quando, chi e come ha creato il contenuto.
Quando si scatta una foto con M11-P, la fotocamera incorpora all’interno dell’immagine informazioni quali il produttore, il modello, chi ha scattato la foto, quando e in che modo. Questi dati possono essere visualizzati nella pagina Analizza il contenuto per approfondire e nell’app Leica FOTOS. L’operazione è gestita in hardware anziché a livello software: M11-P integra un apposito chip che conserva un certificato digitale rilasciato da un ente pubblico federale tedesco.
Immagine tratta dal video YouTube di Nick Rains (Leica) che spiega il funzionamento di Content Credentials e come la nuova fotocamera Leica M11-P ne permette l’utilizzo.
Parlando di specifiche tecniche, M11-P di Leica è il terzo prodotto della serie, dopo M11 e M11 Monochrome. La memoria integrata è pari a 256 GB, quadruplicando la dotazione inizialmente prevista da Leica per la M11 (64 GB).