Anche se si parla sempre più spesso di connettività FTTH (la fibra ottica arriva fino al router dell’utente finale) e di FTTC, che comunque rappresenta un’alternativa in attesa dell’arrivo delle “connessioni Gigabit” (in un altro articolo parliamo della sigla FTTx e delle differenze tra le tipologie di fibra ottica), alcune aree del Paese restano ancora escluse dagli interventi per l’adeguamento della rete.
INWIT è la più grande “Towerco” italiana (nello stesso mercato operano Cellnex Telecom, EI Towers e Rai Way) e la seconda in Europa con oltre 22.000 torri gestite.
Nata nel 2015 come spin-off del “ramo tower” di Telecom Italia, INWIT ha fatto proprie anche le installazioni sul territorio gestite da Vodafone Towers Italia con una fusione (marzo 2020) che ha portato alla creazione di un unico soggetto incaricato della gestione delle torri per la telefonia mobile di TIM e Vodafone.
Oggi Open Fiber sigla insieme con INWIT un importante accordo volto alla riduzione del digital divide. Le due aziende collaboreranno per portare la copertura FWA (Fixed Wireless Access) in 600 Comuni italiani distribuiti su tutto il territorio nazionale.
La partnership darà un importante contributo per combattere il digital divide, un divario che non è solo tecnologico ma anche sociale ed industriale.
L’intesa prevede la progettazione e la costruzione di un numero massimo di 500 nuovi siti da parte di INWIT, la cui realizzazione sarà avviata nel corso del 2022, e dei relativi servizi di ospitalità e manutenzione infrastrutturale. Open Fiber doterà i siti di apparati FWA e dei rilegamenti in fibra ottica. L’obiettivo è di facilitare l’accesso alla rete a banda ultralarga nelle aree del Paese dove è ancora limitata o assente.
Grazie a questo nuovo accordo Open Fiber punta ad accelerare la copertura nei piccoli comuni e nelle aree interne e, in particolar modo, nelle zone difficilmente raggiungibili con connettività FTTH.
Mario Rossetti, amministratore delegato di Open Fiber, spiega che “portare la rete a banda ultra larga di ultima generazione anche nelle zone rurali e più remote del Paese è per Open Fiber una priorità e una missione sociale“.
“Questo accordo vuole essere un altro passo verso la riduzione del digital divide, ossia verso la riduzione di quell’emarginazione sociale digitale ancora purtroppo presente in tante aree del nostro Paese“, ha dichiarato Giovanni Ferigo, amministratore delegato di INWIT. “Se vogliamo davvero costruire una società inclusiva e sostenibile dobbiamo pensare alla digitalizzazione come a un alleato, come a uno strumento abilitante per un futuro più sostenibile per tutti“.
Ad oggi Open Fiber ha raggiunto con la sua infrastruttura oltre 14 milioni tra case, aziende e sedi della Pubblica Amministrazione. Circa 4.000 piccoli comuni e 200 città possono già fruire dei servizi digitali disponibili sulla rete a banda ultralarga realizzata dall’operatore di telecomunicazioni che opera nel mercato wholesale: non vende direttamente i servizi di connettività ai clienti finali ma si appoggia a una fitta rete di partner composta da operatori di telecomunicazioni nazionali e locali.
Per INWIT l’accordo rappresenta un’ulteriore opportunità di ampliare la propria infrastruttura con siti dotati di caratteristiche tecnologiche e strutturali particolarmente adatte ad intercettare la crescente domanda degli operatori FWA.
L’azienda rafforza quindi il suo ruolo di principale operatore infrastrutturale “neutral host” in Italia, a servizio di tutti gli operatori mobili, FWA e IoT, in coerenza con l’evoluzione delle torri a infrastruttura digitale.