E’ una decisa inversione ad “U” quella preannunciata da Hewlett-Packard. Il nuovo CEO dell’azienda, recentemente insediatasi al posto di Leo Apotheker, ha spiegato che la divisione personal computer sarà mantenuta. Meg Whitman, ex numero uno di eBay, prende così le distanze dai piani che erano stati illustrati dopo ferragosto da Apotheker evidenziando un concetto già iniziato a circolare, all’inizio di ottobre, nel corso di un evento organizzato da Canalys.
La divisione personal computer, del valore di 40,7 miliardi di dollari, resta quindi parte integrante di HP: l’orizzonte torna libero da ipotesi di cessione o di spin off. La Whitman si è limitata a giustificare il cambio di rotta osservando che, ad una nuova analisi della questione, la manovra sarebbe stata valutata, semplicemente, troppo costosa.
Tenere le redini del business del segmento personal computer, per il nuovo CEO di HP, è la scelta “giusta per clienti e partner, per gli azionisti e per i dipendenti“.
A settembre, quando la Whitman fu nominata CEO di HP, dichiarò di aver precedentemente dato il suo parere favorevole allo spin off così come ad altre decisioni quali l’acquisizione da 10,3 miliardi di dollari di Autonomy, valutata un’importante pietra miliare per raggiungere l’obiettivo preventivato da Apotheker ossia mutare HP, essenzialmente, in una software company. Purtuttavia, la Whitman aggiunse che avrebbe svolto autonomamente delle analisi in modo da meglio valutare il nuovo quadro.
La notizia dell’abbandono della divisione PC causò un crollo in borsa, per HP, del 20% e fu causa di proteste da parte di alcuni clienti corporate.