Negli Stati Uniti gli utenti di Netflix già lo fanno da tempo: un unico abbonamento viene spesso condiviso tra più persone, anche non appartenenti allo stesso nucleo familiare.
Come avevamo spiegato nell’articolo Netflix in Italia, ecco come funziona lo streaming video, l’abbonamento “Standard” di Netflix (9,99 euro al mese) può essere utilizzato per fruire dei contenuti su un massimo di due dispositivi. L’abbonamento più costoso da 11,99 euro mensili, invece, dà addirittura il diritto di visionare l’offerta Netflix su un massimo di quattro device collegati simultaneamente (con qualità HD e Ultra HD, se supportata dal dispositivo).
Solamente l’abbonamento più economico da 7,99 consente l’accesso al catalogo Netflix da un unico dispositivo.
Il CEO di Netflix Reed Hastings ha dato il suo benestare a proposito della pratica relativa alla condivisione dell’abbonamento tra più persone: “si tratta di una buona cosa“, ha dichiarato a margine degli annunci susseguitisi al CES di Las Vegas la scorsa settimana.
Di fatto, quindi, l’abbonato Netflix non compie alcun illecito se condivide le proprie credenziali e permette ad altri utenti, precedentemente autorizzati, di visionare i contenuti video.
I soggetti coi quali si è deciso di condividere l’abbonamento Netflix, inoltre, non debbono trovarsi nello stesso immobile ed essere connessi alla medesima rete locale: possono infatti collegarsi in modalità remota senza alcun tipo di restrizione.
La mossa di Netflix consentirà senza dubbio di guadagnare molti punti, a livello pubblicitario, anche nel nostro Paese. La condivisione dell’abbonamento Netflix consente di fatto a più persone di godere della qualità dei contenuti versando un contributo economico minimo all’intestatario dell’offerta.
Ogni persona che condivide l’abbonamento Netflix può poi creare un profilo personale che consentirà di ricevere informazioni sui contenuti video maggiormente affini ai propri gusti ed interessi.