L’inizio di maggio 1969, esattamente 55 anni fa, è una data storica per AMD: proprio in quei giorni Jerry Sanders, oggi 87enne, e altri sette cofondatori dettero vita ad Advanced Micro Devices, una delle realtà in assoluto più influenti nell’ambito della storia dell’informatica. Per celebrare il compleanno di AMD e, allo stesso tempo, mostrare le potenzialità dei nuovi processori Ryzen basati su NPU (Neural Processing Unit), l’azienda ha condiviso una serie di foto “d’annata”, restaurate per l’occasione utilizzando l’intelligenza artificiale.
AMD: le tappe cruciali nella storia di un gigante dei semiconduttori
Da cinque decadi e mezzo, AMD ha contribuito a guidare l’industria verso nuovi orizzonti. Da piccola startup, AMD è diventata uno dei principali concorrenti di Intel nel settore dei processori per PC e server.
Tra le più importanti pietre miliari poste nel più recente passato non possiamo non ricordare l’introduzione della versione a 64 bit dell’architettura x86, con il lancio dei primi processori AMD Opteron e Athlon 64 nel 2003. Quei chip, portando sul mercato le specifiche x64 o x86-64 (altrimenti note come estensioni a 64 bit della piattaforma x86), hanno consentito di realizzare sistemi in grado di gestire una maggiore quantità di memoria RAM e di svolgere attività in modo più performante.
Diversamente rispetto a quanto avvenuto in precedenza con la pluriennale vertenza legale tra Intel e AMD sull’utilizzo dell’ISA (Instruction Set Architecture) x86, la società oggi diretta da Lisa Su non si oppose alla concessione in licenza dell’estensione a Intel, che iniziò a implementarla nei suoi processori Core 2.
L’innovazione x86-64 aprì a una significativa crescita delle prestazioni e dell’efficienza dei sistemi informatici, di fatto segnando una nuova era in campo informatico. In un altro articolo abbiamo visto perché ci siamo fermati ai 64 bit ed è inutile valutare una migrazione ai 128 bit.
L’acquisizione di ATI e il lancio della serie Ryzen
Con una delle sue più importanti mosse strategiche, nel 2006 AMD ha acquisito ATI Technologies, noto produttore di chip grafici, per circa 5,4 miliardi di dollari. L’operazione ha permesso ad AMD di espandersi nel mercato delle schede grafiche e ha consolidato la sua presenza nei settori dei PC, dei laptop e delle console di gioco.
Dopo un periodo più buio, il 2017 ha rappresentato il ritorno in grande stile di AMD con il lancio dei processori della serie Ryzen. Grazie alla “visione” del leggendario progettista di chip Jim Keller, AMD tornò “a ruggire” sfilando importanti quote di mercato alla rivale Intel.
Le architetture Zen e Zen 2 hanno letteralmente rivoluzionato il design dei processori AMD, portando significativi miglioramenti nelle prestazioni e nell’efficienza energetica.
Dalle console videoludiche ai server più potenti
Nel 2020 ricordiamo le partnership con Sony e Microsoft al fine di fornire processori personalizzati per le rispettive console di gioco di nuova generazione, la PlayStation 5 e la Xbox Series X/S. Lo stesso anno AMD ha messo a segno l’importante acquisizione di Xilinx, produttore di dispositivi programmabili, per circa 35 miliardi di dollari. Questa mossa ha ampliato ulteriormente la gamma di prodotti e le capacità di progettazione di AMD, consentendole di competere in modo più aggressivo in settori come l’elaborazione di segnali, l’intelligenza artificiale e l’edge computing.
AMD ha registrato una crescita significativa nel settore dei server con la sua linea di processori EPYC basati sull’architettura Zen. Il minore appetito in termini energetici di questi chip ne ha decretato l’immediato successo anche in ambito aziendale, data center ed enterprise.
Il recente impegno sull’intelligenza artificiale “in hardware”
La tendenza è quella di portare in locale, sui singoli chip degli utenti finali (professionisti e privati), la potenza sufficiente per gestire i carichi di lavoro legati all’intelligenza artificiale.
Così, AMD è stata la prima azienda a presentare il primo processore x86 al mondo dotato di NPU integrata. La nuova piattaforma si chiama AMD Ryzen AI e, come accennato nell’introduzione, i tecnici della società di Sunnyvale hanno voluto sfruttarne i vantaggi per riportare in vita vecchie fotografie e ricordi.
Descrivendo la NPU dei processori AMD Ryzen 7040 e 8040 come uno strumento essenziale per sovrintendere i workload nell’ambito dell’IA, grazie a una potenza fino a 16 TeraOPS e un’efficienza energetica senza pari, l’azienda ha utilizzato tali processori per ripristinare e “colorare” alcune foto storiche conservate nei suoi archivi.
I portavoce AMD sottolineano con vigore che l’intero lavoro di restauro è stato eseguito su un singolo laptop basato su AMD Ryzen AI, avvalendosi di software come Adobe Photoshop Neural Filters e Topaz Photo AI.
Le foto restaurate con la tecnologia AMD Ryzen AI
Uno dei primi scatti storici restaurati da AMD, ritrae Rich Previte, il dodicesimo dipendente assunto dall’azienda, che ha ricoperto importanti ruoli all’interno della società per oltre 30 anni, tra cui quello di CFO e presidente.
Un’altra immagine significativa cattura il momento in cui i fondatori e i dipendenti di AMD posarono la prima pietra del 915 DeGuigne building a Sunnyvale, nel 1969. L’edificio è stato la sede di AMD per più di 47 anni, fungendo da palcoscenico per una serie di innovazioni tecnologiche che hanno definito il futuro dell’informatica.
Attraverso l’utilizzo della tecnologia AMD Ryzen AI, l’azienda ha riportato alla luce anche momenti storici come la fusione tra Monolithic Memories e Advanced Micro Devices. Questo accordo, simboleggiato dalla firma dei CEO Jerry Sanders e Irwin Federman, ha avuto un impatto significativo sul percorso evolutivo di AMD.
Infine, AMD ha voluto rendere omaggio a uno degli eventi più significativi del 1969: il lancio della missione Apollo 11 della NASA, che ha portato l’umanità sulla Luna per la prima volta. Utilizzando le tecniche di colorization basate sull’intelligenza artificiale, AMD può mostrare oggi alcuni momenti cruciali della storica impresa spaziale.
In una nota finale, seppur di fronte a risultati impeccabili, AMD precisa che le tecniche di ripristino, colorization e upscaling basate sull’IA non sostituiscono il restauro professionale e potrebbero comunque produrre risultati imprecisi. Sono insomma mostrati solo a scopo di intrattenimento.
Le immagini pubblicate nell’articolo sono di AMD e sono condivise dalla società in questa pagina.