A fine ottobre 2024, Raspberry Pi ha confermato la disponibilità dell’unità SSD ufficiale per il suo più recente single-board computer. I possessori di Raspberry Pi 5 possono utilizzare l’unità SSD per massimizzare le prestazioni in lettura e scrittura rispetto a una classica memoria microSD.
Il Raspberry Pi SSD, disponibile nei “tagli” da 256 GB e 512 GB, è un dispositivo di memorizzazione PCIe NVMe con fattore di forma M.2 2230. Per usarlo con Raspberry Pi 5, è necessario montare Raspberry Pi M.2 HAT+, un adattatore progettato per espandere le capacità della scheda consentendo la connessione di dispositivi M.2, come unità NVMe e acceleratori AI.
Configurare l’SSD Raspberry Pi
Per usare l’unità SSD Raspberry Pi in sostituzione della scheda SD classica, è sufficiente avviare il sistema operativo da quest’ultima, scegliere Accessories quindi SD Card copier. Si tratta dell’applicazione che permette di riversare tutto il contenuto della microSD all’interno del nuovo SSD.
Nella finestra successiva, si deve indicare la microSD come dispositivo di origine (Copy From Device) e l’unità SSD in corrispondenza di Copy to Device. Prima di proseguire, è necessario spuntare la casella New Partition UUIDs, per poi fare clic su Start.
Dopo aver confermato la cancellazione di tutto il contenuto dell’unità SSD, si può aprire la finestra del terminale e digitare il comando seguente:
lsblk
Impostare l’unità SSD ufficiale Raspberry Pi come supporto di avvio
Il comando sudo rpi-eeprom-update
permette, innanzi tutto, di verificare la versione del firmware installata sulla scheda Raspberry Pi 5. Se l’indicazione Current non corrispondesse a Latest, si può richiedere un aggiornamento usando le seguente istruzione:
sudo raspi-config
Selezionando Advanced Options, Bootloader Version, Use the latest bootloader image, si può aggiornare il firmware quindi riavviare il dispositivo.
Ricorrendo al comando sudo raspi-config
, è possibile anche prioritizzare l’avvio da SSD rispetto a quello dalla scheda SD. Da Advanced Options si deve in questo caso selezionare Boot Order quindi scegliere NVMe/USB Boot.
A riavvio concluso, si può impartire il comando df -h
per accertarsi che il sistema operativo si sia avviato proprio dall’unità SSD anziché dalla microSD.
Configurare l’utilizzo dell’interfaccia PCIe 3.0
A questo punto è possibile rimuovere la scheda SD quindi attivare il supporto PCIe 3.0. Di default, infatti, Raspberry Pi 5 utilizza l’interfaccia PCIe 2.0. Basta un semplice intervento per godere di prestazioni I/O ancora migliorate.
È infatti sufficiente aprire il file /boot/firmware/config.txt
quindi aggiungere la riga seguente al suo contenuto:
dtparam=pciex1_gen=3
Come ultimo passo, per rendere effettiva la modifica, è necessario provvedere a un riavvio della Raspberry Pi 5: sudo reboot
.