Il sistema operativo più diffuso in ambito mobile, Android, è basato su kernel Linux anche se non può essere considerato come una piattaforma Unix-like dal momento che la maggior parte del software poggia su Java.
Pine64, organizzazione che progetta, realizza e vende prodotti simili a quelli di Raspberry Pi lancerà sul mercato a dicembre PinePhone Pro, uno smartphone interamente costruito su Linux e in particolare su Manjaro, nota distribuzione derivata da Arch Linux, e sull’ambiente desktop KDE Plasma Mobile.
Ampia libertà d’azione sarà però lasciata agli utenti che potranno installare sullo smartphone PinePhone Pro altri sistemi operativi.
All’interno di PinePhone Pro è presente un SoC esa-core Rockchip RK3399S a 64 bit (ARM con due core Cortex-A72 e quattro Cortex-A53) che lavora a una frequenza di clock di 1,5 GHz ed è stato personalizzato per lo smartphone di Pine64.
Il dispositivo include 4 GB di RAM LPDDR4, 128 GB di storage interno eMMC, un display IPS con risoluzione 1440 x 720 pixel e sensore fotografico principale da 13 Megapixel (Sony IMX258). La fotocamera sul frontale è da 5 Megapixel mentre la batteria ha una capacità di 3.000 mAh.
Con il suo nuovo smartphone Pine64 conferma la volontà di battere la strada del mobile desktop: tra gli accessori ci sono infatti una tastiera fisica e un sensore di impronte digitali (quelli prodotti per il precedente modello di smartphone, PinePhone, rimangono compatibili).
Singoli componenti come il modulo WiFi e il microfono possono essere disattivati semplicemente agendo su alcuni switch fisici posti al di sotto della cover.
Collegando lo smartphone con il dock USB-C e un monitor gli utenti di PinePhone Pro possono usare il dispositivo come un sistema desktop.
Il prezzo è stato al momento fissato in circa 345 euro al cambio almeno per quanto riguarda i primi esemplari che saranno spediti a partire da dicembre. La cosiddetta Explorer Edition sarà invece acquistabile a inizio 2022 e sarà disponibile in quantità più importanti.
Pine64 riconosce ovviamente che passerà ancora tanto tempo (e chissà se l’obiettivo verrà raggiunto in futuro…) perché uno smartphone Linux possa soddisfare le esigenze del mercato mainstream e della maggior parte degli utenti.
“Se dipendete da applicazioni proprietarie, usate applicazioni bancarie, consumate tanti contenuti multimediali protetti con tecnologie DRM o giocate con i videogiochi per i dispositivi mobili allora PinePhone Pro probabilmente non fa per voi“, si legge nella pagina di presentazione.