Disporre di un’identità digitale SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) è sempre più indispensabile perché tutte le piattaforme online della Pubblica Amministrazione stanno abbandonando il tradizionale meccanismo di autenticazione basato sull’inserimento di nome utente e password.
Usare SPID è vantaggioso perché usando le stesse credenziali e, ove richiesto, confermando l’accesso con l’autenticazione a due fattori, è possibile accedere a qualunque servizio offerto dagli enti pubblici italiani e, presto, anche stranieri grazie al lavoro che si sta svolgendo in sede europea sul versante della circolarità delle credenziali.
In queste ore vengono pubblicati tanti articoli col titolo SPID non è più gratis: in realtà non è così.
Innanzi tutto SPID è uno strumento di autenticazione che di per sé non nasce per essere a pagamento. È federato nel senso che soggetti terzi sotto il controllo dello Stato provvedono su richiesta dei cittadini all’emissione delle identità digitali SPID.
I soggetti autorizzati a rilasciare le identità SPID si chiamano Identity Provider (IdP): essi gestiscono anche le procedure di autenticazione degli utenti e fungono da intermediari l’utente e il servizio cui questi vuole accedere.
In un altro articolo abbiamo visto come funziona SPID e a cosa serve.
Quindi non è SPID a essere a pagamento: sono i singoli IdP che possono decidere di applicare un costo “una tantum” per la creazione, la gestione e la conservazione dell’identità digitale di ciascun utente.
Nell’elenco ufficiale dei gestori di identità digitale SPID si trovano i riferimenti alle condizioni praticate da ciascuno di essi.
Quello che è successo è che da novembre 2021 Poste Italiane richiede un “obolo” di 12 euro per attivare un’identità digitale SPID presso un qualunque ufficio. Prima l’operazione era del tutto gratuita.
Poste (che chiama il servizio PosteID ma di fatto si tratta sempre di SPID) si allinea ad altri IdP che richiedono il versamento di una certa somma per il riconoscimento dell’utente di persona prima dell’attivazione di SPID.
Ovvio che il caso di Poste fa notizia perché è ad oggi il fornitore più utilizzato con l’80% delle attivazioni SPID (ad oggi oltre 17 milioni di italiani si sono rivolti a Poste).
Ottenere e utilizzare un’identità digitale SPID gratis è sempre possibile: gran parte delle modalità di riconoscimento da remoto dei cittadini restano infatti completamente gratuite.
Molti IdP rilasciano infatti le identità digitali SPID previo riconoscimento dei richiedenti via webcam (in alcuni casi l’operazione è a pagamento), effettuando un bonifico bancario di pochi centesimi oppure autenticandosi mediante CIE (Carta d’identità elettronica) o TS-CNS (tessera sanitaria preventivamente attivata). L’autenticazione via CNS si può fare usando smartphone dotati di chip NFC mentre per la TS-CNS si può usare un lettore di smart card connesso con il PC.
In un altro articolo abbiamo visto come usare SPID per l’autenticazione sui siti: una volta ottenuta l’identità digitale, infatti, lo scoglio che molti ancora lamentano è l’utilizzo dell’autenticazione a due fattori.
Dopo aver inserito nome utente e password corretti viene infatti richiesto di digitare un codice ricevuto via SMS o visualizzato come OTP (one-time password) in un’app per smartphone oppure, ancora, di confermare l’accesso dal dispositivo mobile usando un’apposita applicazione.