Alla fine degli anni ’60 un assassino funestò la California settentrionale battezzandosi come Zodiac Killer (killer dello Zodiaco in italiano).
Alla stampa vennero inviate diverse lettere nella forma di messaggi cifrati, alcuni dei quali rimasero senza soluzione. Fino ad oggi perché un crittografo che vi lavorava sin dal 2006, David Oranchak, ha spiegato di averne decodificato con successo i contenuti.
Nell’articolo Crittografia: come funziona e perché è fondamentale usarla abbiamo illustrato le basi della crittografia e come si sia evoluta nel corso degli anni, di pari passo con le tecniche di cracking.
Il “cifrario 340“, usato dal killer dello Zodiaco e così chiamato per il fatto che contiene 340 caratteri, è stato violato da Oranchak e da due suoi collaboratori (Sam Blake, matematico australiano, e il belga Jarl Van Eykcke) usando software sviluppati allo scopo e in grado di provare una serie di combinazioni per cercare di risalire al testo in chiaro.
Nella maggior parte dei cifrari, come il “408” (usato in precedenza dallo stesso serial killer e già decodificato), la soluzione consiste nel capire quali lettere sono rappresentate da certi simboli. Nel caso del “cifrario 340” si è scoperto che l’allineamento delle parole scorre in diagonale lungo la pagina e occasionalmente esse vengono spostate su una colonna.
Si tratta di uno schema più complesso da violare che comunque era già stato utilizzato in forma simile e descritto in almeno un manuale redatto dalla marina militare degli Stati Uniti negli anni ’50.
Il team di ricercatori è inizialmente riuscito a riportare alla luce alcuni termini del messaggio cifrato dal killer: c’erano riferimenti a “camera a gas” e a “show televisivo” ovvero al programma durante il quale il criminale seriale si fece sentire con una telefonata. O almeno così dichiarò. Così Oranchak hanno capito di essere sulla strada giusta. Soltanto sabato scorso, dopo anni di lavoro, gli studiosi affermano di essere riusciti a decodificare completamente il messaggio.
Nel messaggio decodificato c’è anche la frase “non ero io che ho chiamato durante lo show televisivo” confermando quindi che si trattò di un’iniziativa personale di un altro soggetto.
Le autorità statunitensi, che non sono mai riuscite a risalire all’identità del killer, hanno commentato di aver appreso della notizia della decodifica del “cifrario 340“. “FBI è a conoscenza del fatto che un cifrario attribuito al killer dello Zodiaco è stato recentemente risolto da privati cittadini. Il caso del killer dello Zodiaco rimane un’indagine in corso per la divisione dell’FBI di San Francisco e per le nostre forze dell’ordine locali“.
Purtroppo, come hanno anticipato gli inquirenti, il contenuto della lettera decodificata non permetterà di determinare un qualche avanzamento nelle indagini perché molti elementi erano già noti.
Sam Blake, uno degli esperti del “trio” che ha effettuato con successo la decodifica, spiega che il team ha testato circa 650.000 differenti direzioni di lettura del messaggio cifrato prima di risalire alla corretta combinazione. La decodifica di tutto il contenuto del testo cifrato ha poi richiesto 8 mesi.
“Abbiamo poi capito perché il cifrario ha resistito così a lungo. La direzione di lettura era talmente oscura che l’unico modo per trovarla è stato una ricerca massiccia usano molteplici combinazioni usando un sofisticato software in grado di risolvere efficacemente i cifrari a sostituzione omofonica. (…) Speriamo che il nostro lavoro funga da trampolino di lancio per trovare giustizia per le vittime“, ha aggiunto Blake.