![Cloudflare, lo strano caso dei browser bloccati: cosa sta succedendo? Cloudflare, lo strano caso dei browser bloccati: cosa sta succedendo?](https://cdn.ilsoftware.it/0DFeyFiwvoLEMheY9vKYl_3QNvQ=/1120x700/filters:format(webp)/https://www.ilsoftware.it/app/uploads/2023/10/server-farm-cloudflare.jpg)
Alcuni browser di nicchia, come Pale Moon, stanno riscontando enormi problemi quando devono interagire con siti Web protetti da Cloudflare, con conseguenti disagi per l’utenza.
Il sistema di verifica del browser, come riportato dal sito Hacker News, sembra intervenire bloccando alcuni servizi, come Falkon, SeaMonkey, IceCat e Basilisk. Come facile intuire, questo è un enorme danno per browser che hanno già un numero esiguo di utenti, tentati di optare per nomi più in voga proprio per aggirare questo problema.
La prima segnalazione è apparsa lo scorso 31 gennaio, attraverso un post sul forum ufficiale di Pale Moon. Qui, gli utenti hanno segnalato un loop infinito durante le verifiche del browser in fase di accesso ai siti. Nonostante le segnalazioni, al momento non sembra ancora cambiato nulla, con Cloudflare che finora non ha rilasciato dichiarazioni in merito.
Va detto che non è la prima volta che questo problema viene segnalato: Pale Moon e Waterfox Classic hanno vissuto una situazione pressoché identica nel 2022.
Cloudflare blocca diversi browser di nicchia: le motivazioni restano ancora sconosciute
Secondo quanto trapelato online, attraverso un presunto responsabile di Cloudflare, tutto sarebbe riconducibile a un bug nel sistema di controllo dei browser.
A rendere la situazione ancora più spinosa è l’ampio raggio di azione di Cloudflare, che da solo detiene il 70% del mercato dei servizi CDN, tagliando fuori Pale Moon e altri software simili da buona parte della rete. Inoltre, la mancanza di supporto ufficiale da parte della compagnia lascia gli sviluppatori dei browser alternativi senza una soluzione chiara per risolvere i problemi relativi alla compatibilità.
Questa potrebbe essere un colpo difficile da digerire per prodotti di nicchia che, nonostante i grandi sforzi, devono costantemente vedersela con colossi come Google Chrome, Mozilla Firefox e Microsoft Edge.