Quando ci si accinge a scegliere un monitor per PC si valutano parametri come il tempo di risposta e la frequenza di refresh.
La metrica MPRT (Moving Picture Response Time) è stata utilizzata per diversi anni al fine di valutare la sfocatura da movimento sullo schermo. Questo sistema misura la frequenza di aggiornamento del monitor e il motion blur ma non tiene conto di alcune delle nuove tecnologie utilizzate oggi per ridurlo o eliminarlo così da assicurare un’immagine più nitida.
Il consorzio VESA ha appena presentato un nuovo programma di certificazione che permetterà di riconoscere a colpo d’occhio i monitor capaci di ridurre al minimo l’effetto motion blur.
Con il parametro ClearMR viene espresso il rapporto tra pixel a fuoco e sfocati quando sullo schermo vengono visualizzate immagini in movimento.
Nella tabella i livelli di nitidezza delle immagini vengono indicati partendo dal più basso per poi salire progressivamente. Lo standard ClearMR 3000 restituisce l’informazione circa la disponibilità di un numero compreso tra il 2.500% e il 3.500% di pixel luminosi in più rispetto ai pixel sfocati. Nel caso del ClearMR 9000, i pixel nitidi saranno superiori di almeno l’8.500% rispetto a quelli “sfocati”.
Trattandosi della prima versione della certificazione va tenuto presente che ci sono alcune limitazioni: la più importante è che ClearMR, nella sua attuale formulazione, non è compatibile con HDR. Questo aspetto verrà certamente preso in considerazione per una futura revisione dello standard.