L’azienda farmaceutica Novartis si è vista recapitare una missiva nella quale i rappresentanti di una società chiamata Webvention affermano di detenere i diritti di licenza sull’utilizzo di una particolare tecnologia che consente di inserire, tra gli altri, speciali effetti “rollover” nelle pagine web. A fronte dell’utilizzo dell'”idea” brevettata da Webvention, l’azienda ha richiesto a Norvatis il versamento di una somma pari a 80.000 dollari.
Gli osservatori di tutto il mondo, tuttavia, fanno presente come il brevetto “sventolato” da Webvention paia riferirsi a tecniche ormai in uso da tempo su milioni di pagine web. Quanti di voi, infatti, hanno visto aprirsi al passaggio del mouse, voci di menù e sottomenù, immagini, elementi aggiuntivi visitando un qualunque sito web?
Webvention ha dato 45 giorni di tempo a Norvatis per decidere se accettare l’offerta e pagare gli 80.000 dollari richiesti. La società, secondo quanto riferiscono fonti d’Oltreoceano, avrebbe già chiamato in causa nomi quali Dell, Gamestop, E-Trade e Visa proprio in materia di violazione di brevetto, a proposito dell’utilizzo degli effetti “rollover” sulle pagine web.
Il tema è piuttosto caldo perché potrebbe “intorbidire” le acque nel mondo del web che ormai “ab illo tempore” poggia su meccanismi ben radicati ed ampiamente perfezionati. Fanno quindi scalpore azioni che mirano a sconvolgere il web minando direttamente le sue basi e prendendo di mira aspetti che sono via a via naturalmente maturati nel corso degli anni. Sarà comunque curioso verificare il prosieguo della vicenda che, indirettamente, può andare ad interessare una grossa fetta dei siti web pubblicati in Rete.