Un team di ricercatori della McGill University, di concerto con i Sandia National Laboratories, ha dichiarato di aver sviluppato un circuito che integra due conduttori posti alla distanza di 150 atomi. Il processo costruttivo a 15 nanometri rappresenta una nuova frontiera per la costruzione dei nuovi chip, ancora più compatti, dai consumi più contenuti e dall’efficienza ulteriormente migliorata.
Gli studiosi si sono concentrati, in particolare, su uno dei principali problemi che è strettamente correlato al design ed alla realizzazione dei chip: il quantitativo di calore prodotto durante il funzionamento operativo dei circuiti integrati.
La notizia della realizzazione dei primi circuiti a 15 nanometri arriva proprio nel giorno in cui viene ricordata la nascita di Robert Noyce, inventore ed imprenditore statunitense. Deceduto nel 1990, all’età di 63 anni, a Noyce è attribuita l’idea del circuito integrato (1958-1959) – anche se, nello stesso periodo, vi stava lavorando anche l’ingegnere elettrotecnico Jack Kilby -. La presentazione dei primissimi modelli di microchip realizzati in silicio e germanio avrebbe poi portato, circa dieci anni dopo, alla realizzazione – firmata dall’italiano Federico Faggin (ved. questo nostro articolo) – di un microprocessore (lo storico Intel 4004). Fu Faggin ad implementare fisicamente una CPU su di un singolo circuito integrato.
Noyce, che fu soprannominato “il sindaco della Silicon Valley” – l’area geografica che si estende a sud della Baia di San Francisco (California settentrionale) e che ha visto, nel corso degli anni, la massima concentrazione di società attive nel campo dei computer, dei semiconduttori e del software -, è stato celebrato oggi anche da Google: per l’occasione, il gigante di Mountain View ha voluto pubblicare, nella home page del motore di ricerca, un simpatico doodle.