ChromeOS si lega ancora di più con Android: cosa significa

Il sistema operativo che funge da base per il funzionamento dei moderni Chromebook si aggiorna: ChromeOS guarda sempre di più al robottino verde e si accinge a un cambiamento importante. A breve è infatti prevista l'adozione dello stack Android. Ecco che cosa significa e quali sono le implicazioni per gli utenti.
ChromeOS si lega ancora di più con Android: cosa significa

Presentato nel 2011, ChromeOS è un sistema operativo Google pensato in primis per dispositivi leggeri e veloci come i Chromebook. Costruito usando il kernel Linux come base, la piattaforma è incentrata sui servizi cloud dell’azienda di Mountain View e utilizza il browser Web Chrome come interfaccia utente principale. Il risultato è un sistema operativo snello, sicuro, che richiede poca manutenzione.

In passato ChromeOS era focalizzato su un’esperienza basata sul Web e sul cloud, mentre Android è un sistema operativo completo per i dispositivi mobili. Con il tempo, però, i confini tra le due soluzioni si sono fatti più sfumati: gli utenti di ChromeOS hanno iniziato a richiedere la capacità di eseguire app Android sui loro dispositivi, portando Google ad attrezzarsi in tal senso.

Si è trattato di un passo significativo verso l’integrazione dei due ecosistemi, permettendo ai Chromebook di eseguire una vasta gamma di applicazioni che prima erano disponibili solo sui dispositivi a cuore Android.

Google annuncia che ChromeOS utilizzerà lo stack di Android

Con un annuncio apparso sul blog del progetto Chromium, gli sviluppatori Google hanno rivelato che ChromeOS abbraccerà presto ampie porzioni dello stack Android.

Lo stack Android si riferisce all’insieme completo di software e tecnologie che costituiscono il sistema operativo del robottino verde. Tale stack include vari componenti che cooperano per fornire le funzionalità di base del sistema operativo, supportare l’esecuzione di applicazioni e gestire le risorse hardware di ciascun dispositivo.

Sebbene ChromeOS abbia già iniziato a supportare le app Android e integrato componenti come lo stack Bluetooth in ChromeOS 122, presentato a marzo 2024, i tempi sono maturi per sviluppare progetti più avanzati.

La novità è che Google vuole stabilire un legame ancora più stretto tra ChromeOS e Android: si tratta ormai anche di una scelta strategica volta a massimizzare la distribuzione su larga scala degli strumenti di intelligenza artificiale (IA) come Google Gemini, recentemente rilasciato nella versione per Android.

Google spiega che l’integrazione dello stack di Android, accelererà il ritmo dell’innovazione nell’ambito IA all’interno di ChromeOS. L’adozione del kernel Linux di Android e del framework Android semplificherà gli sforzi ingegneristici, consentendo agli sviluppatori di concentrarsi sulla creazione di nuove funzionalità IA senza dover reinventare soluzioni già esistenti.

Inoltre, questa sinergia tecnologica migliorerà l’interoperabilità dei Chromebook con una vasta gamma di dispositivi, inclusi smartphone e accessori. Gli utenti beneficeranno di una maggiore compatibilità e di un’esperienza d’uso più fluida e coesa.

Una transizione verso lo stack Android che sarà sicura e senza malfunzionamenti

Gli sviluppatori Google assicurano che un aspetto cruciale della nuova strategia consiste nel mantenimento degli elevati standard di sicurezza che caratterizzano ChromeOS. A dispetto delle modifiche di rilievo “sotto il cofano”, i Chromebook continueranno ad essere dispositivi sicuri, sia negli ambienti didattici che in azienda.

La migrazione verso lo stack Android, garantisce Google, sarà insomma graduale e indolore per gli utenti. Le modifiche sono già in fase di sviluppo, ma ci vorrà del tempo prima che siano disponibili per gli utenti finali.

Di recente Google ha presentato anche ChromeOS Flex, una versione speciale del sistema operativo destinata ai normali PC. In un altro nostro articolo abbiamo visto come scaricare e installare Chrome OS Flex, che Google sottolinea essere una valida e aggiornata alternativa a Windows 10 e Windows 11. Ad esempio per i sistemi non compatibili con Windows 11 che non saranno più supportati da Microsoft dopo il 14 ottobre 2025.

L’immagine in apertura è di Google.

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