Si chiama V8 il motore di elaborazione del codice JavaScript che viene impiegato dal browser Chrome e che garantisce la possibilità di gestire rapidamente, ed in modo efficace, il codice presente nelle pagine web. Uno degli obiettivi del motore V8 è quello di compilare JavaScript in codice nativo in modo tale che gli script vengano eseguiti il più velocemente possibile.
Le performance di un browser web, soprattutto per quello che concerne l’elaborazione di codice Javascript, hanno un’importanza sempre più fondamentale: grazie a browser più performanti, gli sviluppatori possono creare applicazioni web in grado di rivaleggiare sempre più con i software desktop, sia in termini di velocità che in termini di completezza.
Mentre, sino ad oggi, Chrome compilava il codice JavaScript utilizzando il thread principale, i tecnici della società di Mountain View spiegano che presto il browser ottimizzerà la fase di compilazione in background. Il risultato sarà che le applicazioni web facenti ampio uso di JavaScript non resteranno “in sospeso” ma continueranno a rispondere in modo fluido.
Stando a quanto anticipato da Google, la novità dovrebbe essere integrata in Chrome 33 ed è già stata inserita nella versione “beta”, non definitiva ed ancora potenzialmente instabile del browser web.
Due eloquenti grafici pubblicati in questa nota ufficiale mostrano la differenza tra le prestazioni ottenibili senza che l’elaborazione contemporanea sia attiva in background e quando invece la nuova funzionalità risulta abilitata. Nel primo grafico si nota come la gestione tradizionale degli script possa portare anche ad attese piuttosto lunghe.
Il nuovo approccio seguito da Google permetterà di sveltire le performance del browser non soltanto sui sistemi desktop ma anche e soprattutto sui dispositivi mobili.