Quello di Google è in assoluto il browser Web più utilizzato al mondo con il 65% delle quote di mercato secondo i dati condivisi da Statista e riferiti al mese di agosto 2022. A seguire Safari (19%), Edge (4,5%) e Firefox (3,3%).
Sempre secondo Statista, Chrome è saldamente in prima posizione anche se si considerano tutti i dispositivi, smartphone compresi. Considerata l’ampia diffusione di Android su scala mondiale (Android è oltre il 70% del mercato in tutta Europa e in Cina; in particolare al 75% del mercato in Italia, all’82% in Spagna; negli USA e nel Regno Unito rispettivamente al 55% e 63%), Chrome per Android vanta oltre il 38% della “torta” con Chrome che segue al 22%.
Safari su iPhone insegue al 14% mentre gli altri sono ampiamente staccati con Edge e Firefox rispettivamente al 4,3% e 2,3%.
La prima release di Chrome fu rilasciata da Google a settembre 2008 (questo lo storico annuncio) solamente nella versione per Windows. Ci vollero quasi due anni perché l’azienda di Mountain View provvedesse a lanciare anche Chrome per Linux e Chrome per macOS.
Dal 2009 al 2012 il browser più diffuso era Firefox ma fu proprio dieci anni fa che Chrome superò il “navigatore libero” di casa Mozilla continuando a guadagnare quote di mercato mese dopo mese.
Dal 2019 le quote di mercato si mantengono stabilmente sopra il 62% pur non superando il 65%. L’offerta di browser alternativi è infatti ampia anche se la maggior parte di essi, a parte Firefox, sono stati derivati da Chromium. Chromium è un browser libero e open source creato da Google: essendo distribuito sotto licenza libera, il software è privo di alcune funzionalità presenti in Chrome (a sorgente chiuso).
Perché Chrome si chiama così
Una delle curiosità che è spesso fonte di domande da parte degli utenti è perché Chrome si chiama in questo modo. Qual è l’origine del nome Chrome?
Iniziamo col dire che Chrome era il nome in codice che il team di sviluppo di Google assegnò a un progetto di browser Web a cui stava lavorando dopo la metà degli anni 2000.
Secondo Glen Murphy, sviluppatore Google, sono diversi i motivi per cui fu scelto il nome Chrome per il browser ufficiale dell’azienda fondata a Larry Page e Sergey Brin:
1) Nella fase di sviluppo iniziale Google lanciò una sorta di “concorso” perché gli interessati suggerissero un nome da assegnare al suo browser. Le proposte che arrivarono sembrarono terribili e, di conseguenza, irricevibili.
2) Parlando in termini di design, il termine chrome veniva e viene utilizzato per riferirsi alle parti dell’interfaccia che non sono quella del sito Web in corso di visita. Nel caso di un browser, quindi, chrome sono la barra degli indirizzi, le varie barre degli strumenti, le schede, i pulsanti e così via.
Chrome fu progettato fin dall’utilizzo per ridurre l'”ingombro” dell’interfaccia del browser e lasciare la maggior parte dello spazio utile disponibile sullo schermo alla pagina Web da visualizzare.
Questa tesi fu confermata nel 2015 da Sundar Pichai, che sarebbe poi diventato il nuovo CEO di Google, nel corso di un’intervista rilasciata al New York Times.
“C’è un motivo perché abbiamo creato Chrome ridotto al minimo (in termini di interfaccia utente, n.d.r.). (…) Volevamo che gli utenti si concentrassero sul contenuto che stavano visualizzando. Il motivo per cui è stato chiamato Chrome era che volevamo ridurre al minimo la parte “chrome” del browser. Ed è così che abbiamo pensato a quel nome“.
Anche oggi, quando si esegue l’installazione di Chrome da zero, il browser di Google si presenta completamente spoglio e privo di qualunque personalizzazione. Anche la barra dei preferiti non viene mostrata per impostazione predefinita e si può farla comparire rapidamente premendo CTRL+MAIUSC+B
oppure digitando chrome://settings/appearance
e attivando l’opzione Mostra barra dei preferiti.
Come abbiamo visto nella guida su Chrome, il browser ha però ampi margini di personalizzazione e supporta una serie di policy utilizzabili anche in azienda. Abbiamo presentato anche un file di registro per configurare Chrome secondo le proprie esigenze senza dover intervenire sulle impostazioni del programma.
3) Il termine Chrome porta con sé riferimenti alla velocità e al cambiamento che introdussero le storiche auto con ampi paraurti ed evidenti elementi cromati.
Vi è inoltre un’assonanza con l’aggettivo cromatico a sottolineare come Chrome gestisca quell’infinità di design che caratterizzano le pagine Web, moderne o meno che esse siano.