Le estensioni sono uno dei pilastri più importanti dei moderni browser web. Alcuni sviluppatori, però, abusano del ruolo delle estensioni modificandone il comportamento nel corso del tempo: Estensioni Chrome: come bloccare quelle troppo affamate di dati.
Dopo aver introdotto in Chrome una serie di strumenti per “mettere le briglie” alle estensioni poco rispettose, Google ha fatto presente che a breve non saranno più rese disponibili estensioni a pagamento.
Sul Chrome Web Store sarà lasciato spazio soltanto alle estensioni gratuite.
Già a marzo 2020 i portavoce dell’azienda di Mountain View decisero di “chiudere i rubinetti” ai componenti a pagamento spiegando però che si trattava di una misura temporanea.
Adesso, però, Google ha annunciato che da questo mese di settembre gli sviluppatori non possono più creare e pubblicare sul Chrome Web Store estensioni la cui installazione e utilizzo non sia completamente gratuita.
Non sarà più possibile sviluppare neppure estensioni per Chrome che prevedano la possibilità, per gli utenti finali, di effettuare eventuali acquisti in-app.
Le estensioni che già oggi raccolgono denaro attraverso il Chrome Web Store (non quindi quelle pubblicate ex novo) continueranno a funzionare fino al 21 febbraio 2021 quando Google ne bloccherà definitivamente l’utilizzo.
Google non vuole che tutto ciò che viene usato in Chrome sia gratuito, tutt’altro. L’azienda, più semplicemente, ritiene che il Chrome Web Store non debba più essere utilizzato come strumento di pagamento da parte degli sviluppatori e che questi ultimi possano orientarsi sui sistemi di monetizzazione alternativi.
Le novità sono state pubblicamente illustrate in questo documento di supporto.