I siti web utilizzano con sempre maggior frequenza contenuti multimediali che si aprono senza un’esplicita richiesta da parte dell’utente e che spesso riproducono audio.
Google ha annunciato un “giro di vite”: Chrome 63 e Chrome 64 che saranno rilasciati – rispettivamente – a ottobre 2017 e gennaio 2018 non permetteranno più la riproduzione automatica dell’audio e di contenuti video, a meno che non sia l’utente ad accettare esplicitamente la visualizzazione di tale materiale.
Niente più pagine web che riproducono audio sin dal momento della prima apertura: con Chrome 63 gli utenti potranno bloccare il sonoro, in maniera definitiva, in qualunque sito web. L’impostazione verrà mantenuta da una sessione di navigazione all’altra e il controllo fornito da Chrome sarà estremamente granulare.
Con Chrome 64 le restrizioni si faranno ancora più severe e la riproduzione dei contenuti multimediali avverrà soltanto previa esplicita autorizzazione degli utenti.
I tecnici di Google spiegano che saranno riprodotti solo i contenuti audio e video ai quali l’utente è davvero interessato. Un modo per dire che, ad esempio, non appena si aprirà una pagina su YouTube, il video richiesto continuerà ad essere automaticamente riprodotto. Esattamente come accade oggi.
L’intento è invece quello di bloccare per impostazione definita gli altrui contenuti che non sono essenziali per l’esperienza di navigazione degli utenti e la cui riproduzione automatica contribuisce soltanto a ridurre la durata della batteria e a consumare dati.