Stando a quanto si apprende leggendo un annuncio pubblicato nel gruppo di sviluppatori del progetto Chromium, Google sarebbe intenzionata ad integrare nel browser Chrome tutta una serie di funzionalità per la comunicazione in tempo reale tra gli utenti. Comprese, quindi, chiamate vocali e videoconferenze.
Il colosso di Mountain View si appresterebbe così a lanciare la sfida a Skype, recentemente acquisito da Microsoft, potendo contare sulla crescente fiducia di un sempre maggior numero di utenti nei confronti di Chrome e nell’accoglienza positiva che un prodotto integrato potrebbe ricevere. Il browser di Google potrebbe quindi iniziare a non comportarsi solamente da prodotto per la “navigazione” sul web ma cominciare ad offrire funzionalità generalmente fruibili solo installando software di terze parti.
Le nuove abilità di cui potrebbe arricchirsi Google Chrome dovrebbero sfruttare “l’infrastruttura” messa a disposizione da WebRTC (“Web Real-Time Communications“), un progetto sviluppato dal colosso di Mountain View che mira a definire semplici API JavaScript per l’attivazione e la fruizione delle più evolute funzionalità di comunicazione. La struttura “aperta” di WebRTC potrebbe così permettere ad aziende quali Mozilla ed Opera di integrare le medesime caratteristiche nei propri prodotti.
“La nostra missione è quella di fare in modo che Chrome possa utilizzare RTC attraverso l’impiego di semplici API JavaScript“, ha dichiarato lo sviluppatore di Google Henrik Andreasson. “Stiamo lavorando alacremente per integrare il supporto per RTC direttamente in Chrome“.
Se la strada tracciata da Google venisse seguita dagli altri vendor di browser web, gli utenti potrebbero fruire di un’unica piattaforma, estremamente interoperabile, che consentirà di avviare conversazioni o videoconferenze indipendentemente dalla soluzione software scelta dai singoli partecipanti.
WebRTC può essere considerato come il frutto dell’acquisizione, datata 2010, di Global IP Solutions (GIPS), società specializzata nella telefonia su IP e negli strumenti per le videoconferenze online.
La nuova piattaforma presentata da Google utilizza due codec audio (figli dell’accordo con GIPS): iSAC ed iLBC. Il primo viene impiegato nel caso in cui l’utente sia equipaggiato con una connessione a banda larga mentre il secondo viene sfruttato nel caso di connessioni a banda più stretta. Sul versante video, Google punta sul suo codec VP8, ottenuto in seguito ad un’altra precedente acquisizione e già adoperato per il progetto WebM.
Numerosi osservatori sono concordi nell’affermare come la nuova tecnologia, stagliatasi all’orizzonte, possa davvero essere un acerrimo rivale per Skype. Non soltanto perché potrebbe essere abbracciata da altri vendor ma anche perché, grazie alla sua architettura aperta, potrà essere impiegata dagli sviluppatori di applicazioni web e dai gestori dei siti web.