Google ha appena avviato la distribuzione della versione finale di Chrome 78: la nuova release del browser avrebbe dovuto essere la prima a supportare il protocollo DNS over HTTPS (DoH), utile per la cifratura delle richieste di risoluzione dei nomi a dominio (vedere Attivare o non attivare DNS over HTTPS (DoH): questo è il problema). A causa di un “problema dell’ultim’ora”, come indicato in questa pagina, Google ha deciso di rimandare al momento del rilascio di Chrome 79 l’attivazione automatica di DoH per i server DNS che supportano il protocollo.
Per il resto, la nuova versione del browser rimuove dal menu che appare cliccando con il tasto destro su una qualsiasi scheda aperta le funzioni per la chiusura delle altre tab, la riapertura dell’ultima scheda chiusa e l’inserimento nei segnalibri. Le varie funzioni sono state spostate nel menu contestuale che appare cliccando con il tasto destro sul pulsante “+”, quello utilizzabile per aprire una nuova scheda.
Chrome 78 migliora anche la gestione dell’anteprima del contenuto delle schede aperte (compare spostando il puntatore sulle varie tab), già presentata nel nostro articolo Mostrare l’anteprima delle schede aperte in Google Chrome e configurabile digitando chrome://flags/#tab-hover-card-images
nella barra degli indirizzi.
Al debutto anche la funzionalità Password Leak Detection, eventualmente attivabile da chrome://flags/#password-leak-detection
. Essa permette di aggiungere una nuova funzionalità nelle impostazioni del browser (chrome://settings/passwords
) e autorizzare Chrome a controllare le credenziali salvate informando l’utente se qualunque di esse fosse coinvolta in qualche data leak ovvero sottratta durante un attacco rivolto a soggetti terzi.
Agendo sull’impostazione sperimentale chrome://flags/#enable-force-dark
gli utenti possono attivare la modalità scura per la visualizzazione di qualunque pagina web mentre portandosi su chrome://flags/#ntp-customization-menu-v2
e chrome://flags/#chrome-colors
, è possibile accedere alla personalizzazione della schermata che appare aprendo una nuova scheda.
A partire da Chrome 78, inoltre, gli sviluppatori web possono accedere alla fase di test per l’utilizzo dell’API Native File System che ha già fatto discutere non poco: Chrome permetterà alle applicazioni web di leggere e scrivere sul file system.
La nuova API permette, su esplicita autorizzazione dell’utente, l’accesso diretto al contenuto dei file memorizzati sul sistema locale.