Google ha presentato la tredicesima versione di Chrome. La nuova release definitiva del browser web firmato dal colosso di Mountain View, come d’abitudine, porta con sé funzionalità “inedite” insieme con la risoluzione di trenta vulnerabilità.
Tra le caratteristiche portate al debutto, c’è la tecnologia Instant Pages che si occupa di effettuare una sorta di pre-caricamento delle pagine web in modo da velocizzare la “navigazione” online. Chrome 13 utilizza Instant Pages per prevedere dinamicamente quali link, con maggior probabilità, provvederà a cliccare l’utente. Stando a quanto dichiarato dai portavoce di Google, la nuova “invenzione” permetterebbe di ridurre il caricamento delle pagine web da due a cinque secondi. Di solito, il dato medio relativo al tempo richiesto per il caricamento di una pagina web, individuata nelle SERP del motore di ricerca, è pari all’incirca a cinque secondi: Google afferma di portare tale tempistica sotto al secondo.
Nella sua prima implementazione, Instant Pages s’incarica di precaricare gli elementi che compongono la pagina che appare prima nei risultati delle varie ricerche ma è altamente probabile che un comportamento analogo venga esteso, successivamente, anche ai link seguenti.
Tra le altre innovazioni, si registra l’introduzione di una “Omnibox” più funzionale – la casella nella quale è possibile digitare URL od avviare delle ricerche -. Chrome 13 presenta poi una nuova funzionalità per l’anteprima di stampa (utilizzabile su piattaforma Windows e Linux) che poggia sul visualizzatore di documenti PDF targato Google e già integrato nel browser. La medesima caratteristica sarà presto estesa anche a coloro che usano Chrome in ambiente Mac OS X.
Per quanto concerne le vulnerabilità di sicurezza sanate in Chrome 13, Google avrebbe versato una somma complessiva pari a 17.000 dollari agli autori delle varie segnalazioni.
L’ultima versione del browser web è prelevabile gratuitamente da questa scheda.