Il SoC Apple M1 Ultra che costituisce le fondamenta del nuovo Mac Studio in vendita da questa settimana non lascerà nessuno indifferente.
Delle caratteristiche di M1 Ultra, che combina due chip M1 Max con un’interconnessione UltraFusion ad alta velocità (in grado di gestire fino a 2,5 Terabyte di dati al secondo) finora tenuta segreta dalla Mela, abbiamo già parlato.
L’impegno sullo sviluppo di SoC ARM sempre più potenti sta proseguendo in quel di Cupertino. Tanto che si parla già di un chip di punta M2 Extreme risultato dell’abbinamento di due M2 Ultra o quattro M2 Max.
Le novità introdotte con M2 Max sarebbero essenzialmente concentrate sulle ottimizzazioni, sulla riduzione dei consumi energetici e su un aumento delle frequenze di lavoro. Sul versante della CPU il SoC arriverebbe a usare 12 core mentre la GPU ne utilizzerebbe sempre 32 (4096 shader). Un M2 Ultra da 24 core lato CPU e 64 core sul versante GPU.
Così il futuro chip M2 Extreme utilizzerebbe appunto 48 core per quanto riguarda la CPU e 128 core per la GPU (ben 16.384 shader), il doppio di un M2 Ultra.
Se un Mac Studio basato su M1 Ultra consuma fino a 370W essendo pari a circa 250W il TDP del SoC stesso, un futuro Mac equipaggiato con M2 Extreme potrebbe arrivare a 650-700W. Quasi sicuramente il chip verrebbe sfruttato per un Mac Pro largamente rivisto in termini di design: le abilità in fatto di dissipazione del calore diverrebbero essenziali.
Facile ipotizzare il supporto della memoria LPDDR5 più veloce, forse a 8 GHz invece di 6,4 GHz. La memoria unificata farebbe registrare un altro imponente balzo in avanti in termini di prestazioni arrivando a 1024 GB/s dagli 800 GB/s dell’attuale M1 Ultra. Il tutto salvo sorprese da parte degli ingegneri Apple.