Strizzando l’occhio principalmente ai clienti aziendali, Google e Zoom si accordano per rendere interoperabili le rispettive soluzioni per le videoconferenze.
Le due aziende hanno annunciato che Google Meet e Zoom Rooms sono adesso compatibili: diventa quindi possibile partecipare alle riunioni su Zoom tramite i dispositivi che usano Google Meet e inserirsi nelle riunioni di Google Meet tramite Zoom Rooms.
Alcune funzionalità come i sondaggi, la condivisione di uno schermo collegato via cavo HDMI, il supporto per il doppio schermo non sarebbero disponibili per gli utenti che si uniscono a Zoom tramite dispositivi Meet e viceversa.
La limitazione più importante, tuttavia, è che per il momento la comunicazione tra le due piattaforme può avvenire soltanto tramite dispositivi hardware approvati dalle due aziende.
La funzione di interoperabilità viene fornita senza costi aggiuntivi per gli utenti ed è in corso di attivazione sugli account. Una possibilità simile era già prevista tra Google Meet e Cisco Webex (con i rispettivi hardware); inoltre, il connettore Pexip permette di collegare dispositivi hardware di terze parti, sulla carta incompatibili.
Per accedere alle funzioni di interoperabilità tra Zoom e Google Meet, gli amministratori troveranno l’opzione lato hardware che può essere abilitata o disabilitata a seconda delle necessità.
Zoom Rooms è il sistema di “sale virtuali” basato su software che fornisce un’esperienza integrata per audioconferenze, condivisione schermo wireless e videoconferenze. È compatibile con hardware dedicato, sistemi Windows, macOS, Android e iOS.
Maggiori informazioni sull’iniziativa Google Meet-Zoom Rooms riservata in primis agli utenti aziendali sono disponibili sul sito dell’azienda di Mountain View.