Con l’evolvere di Linux, le persone e le organizzazioni che contribuiscono alla crescita del codice stanno cambiando.
Uno studio pubblicato dalla Linux Foundation mette in evidenza come i contribuiti provengano da aziende operanti nel settore dell’opensource e singoli individui tra loro molto eterogenei.
L’indagine, dal titolo “Sviluppo del kernel Linux: quanto procede rapidamente, chi lo sta curando, quali sono le attività in corso, chi lo sta sponsorizzando?”, illustra come un gruppo composto da circa 30 sviluppatori abbia contribuito più o meno al 30% delle modifiche apportate al kernel Linux nel corso dell’ultimo triennio. I primi 10 sviluppatori, da soli, avrebbero determinato il 15% degli interventi.
La maggior parte del lavoro di sviluppo sul kernel continua ad essere svolto dal personale impiegato presso le società che partecipano al progetto Linux.
Per produrre delle statistiche e stilare classifiche, gli autori della ricerca della Linux Foundation hanno controllato quali e quanti contributi sono pervenuti dal 2005 ad oggi.
In vetta alla classifica ci sono due tecnici attivi nelle fila di Red Hat. Il terzo, invece, lavora per un’azienda finlandese che produce software per dispositivi mobili.
Complessivamente, gli impiegati più attivi nel contribuire all’evoluzione del kernel Linux, sarebero quelli di Red Hat (11,2% del totale), seguiti da Novell (8,9%) e IBM (8,3%).
Amanda McPherson, direttore marketing di Linux Foundation, osserva come i dati mostrino un’elevata partecipazione da parte dei tecnici impiegati in varie aziende. Si tratta, quindi, di personale che viene remunerato per le attività svolte e che quindi è ben lontano dallo stereotipo di “hobbysta” amante dell’opensource.
“Lo studio conferma l’esistenza di un enorme ecosistema di aziende che impiegano personale per lo sviluppo del kernel Linux”, ha aggiunto la McPherson.
Tra i dati più sorprendenti si evince il raddoppio del numero di sviluppatori che si sono dedicati a Linux nel corso degli ultimi tre anni.
La ricerca firmata Linux Foundation è consultabile online facendo riferimento a questa pagina.