Una ricerca portata avanti da Kaspersky e che prende in esame lo scorso anno, ha rivelato come nel Dark Web si parli sempre più di ChatGPT.
Secondo i ricercatori, infatti, sui forum degli hacker sono stati di recente aperti quasi 3.000 discussioni riguardo il chatbot di OpenAI e i possibili abusi di tale strumento. Il tutto tenendo sempre conto che, nell’ambiente del crimine informatico, è già stato creato una sorta di gemello cattivo di ChatGPT, noto come FraudGPT.
Nonostante il picco di post aperti sui forum riguardi lo scorso marzo, le discussioni su questo tema sono sempre attive e vedono i cybercriminali impegnati a cercare sempre nuove strategie per sfruttare l’Intelligenza Artificiale. I dati condivisi da Kaspersky e Infosecurity, la maggior parte di contenuti riguarda la realizzazione di malware e l’utilizzo illecito di modelli linguistici.
L’analista di Kaspersky Alisa Kulishenko ha spiegato come nei forum di hacker si discute abitualmente di come rubare dati agli utenti, analizzare i file sui dispositivi delle vittime e altre operazioni ben oltre i confini della legge.
Dark Web e ChatGPT: preoccupa la compravendita di account rubati
Per la Kulishenko “Gli autori delle minacce tendono a condividere i jailbreak tramite vari canali del Dark Web – serie speciali di istruzioni che possono sbloccare funzionalità aggiuntive sui dispositivi – e escogitano modi per sfruttare strumenti legittimi, come quelli per il pen-test“.
Un altro aspetto preoccupante, emerso dal rapporto di Kaspersky, è il mercato degli account ChatGPT rubati. Buona parte dei post sui forum che trattano lo strumento di OpenAI, infatti, riguardano proprio questo mercato illegale, affiancato ai sistemi di creazione automatica capaci di creare account in massa.
Secondo gli esperti di sicurezza informatica, è dunque buona prassi proteggere i propri account relativi a ChatGPT. Ciò avviene attraverso l’implementazione di password robuste, oltre all’utilizzo di strumenti adeguati per proteggere i propri dispositivi.