La californiana Cerebras torna a far parlare di sé e conferma che il chip Wafer Scale 2 (WSE2) presentato in anteprima ad agosto 2020 è finalmente diventato realtà: Cerebras presenta il nuovo Wafer Scale Engine con 850.000 core.
Il chip è stato infatti utilizzato per realizzare il supercomputer CS-2 che raccoglie l’eredità del predecessore CS-1 surclassando le prestazioni di un’intera batteria di GPU riunite sotto forma di un unico cluster. CS-2 ha una struttura che occupa lo spazio di tre rack in un data center, include dodici connessioni Gigabit Ethernet, raffreddamento a liquido, alimentazione ridondante, ventole e altri componenti hardware di primo livello.
Dei wafer di silicio dai quali vengono prodotti i moderni processori abbiamo parlato a suo tempo: Perché i wafer di silicio sono sempre rotondi?.
La caratteristica del progetto di Cerebras è che per realizzare il “super-chip” dell’azienda viene usato un intero wafer con un’area utile pari a oltre 46.000 mm2.
La società dichiara una resa produttiva pari al 100% perché gli 850.000 core sono suddivisi in blocchi ridondanti per colmare i problemi derivanti da core difettosi manifestatisi come tali nel processo di fabbricazione.
Grazie al passaggio al processo costruttivo a 7 nm, con WSE2 Cerebras riuscita a raddoppiare la densità di transistor arrivando a un totale di 2600 miliardi di transistor sul wafer.
Il chip consta di 40 GB di SRAM, ha una larghezza di banda pari a 20 PB/s per quanto riguarda la memoria e l’interconnessione funziona a 220 Pb/s.
Il costo della prima generazione del WSE era di circa 2-3 milioni di dollari; non si conosce ancora il prezzo di questa seconda generazione che sarà commercializzata nel terzo trimestre di quest’anno anche se l’azienda parla di “diversi milioni” di dollari.
WSE2 può essere utilizzato con le principali librerie per la gestione delle applicazioni di intelligenza artificiale (TensorFlow e PyTorch): Cerebras si occupa di fornire tutto il necessario per assicurarne il funzionamento ottimizzato con WSE2.
La soluzione proposta da Cerebras, oltre che di diversi centri di supercomputing che ne hanno acquistate alcune unità, sta raccogliendo grande interesse da parte dell’industria, soprattutto nel settore petrolifero e dell’energia in generale al fine di realizzare simulazioni in tempo reale su sistemi complessi.