Nelle telecomunicazioni, il termine LTE (Long Term Evolution) viene ormai utilizzato per riferirsi agli standard per la telefonia mobile 4G. In realtà ci sono differenze tra LTE e 4G che però, con il tempo, sono state di fatto sfumate per motivi di marketing.
Nonostante si parli sempre più di 5G, i dispositivi LTE sono ampiamente utilizzati sia a livello consumer che professionale e aziendale. La dizione “Cat” indica la categoria del dispositivo LTE ed essenzialmente le prestazioni che è lecito attendersi.
Se i dispositivi LTE Cat 1 non permettono di superare i 10 Mbps in download, con i Cat 4 si è arrivati a 150 Mbps, con i Cat 6 a 300 Mbps, con i Cat 12 a 600 Mbps, con i Cat 16 a 1 Gbps, con i Cat 18 a 1,2 Gbps.
A giugno 2022 Vodafone Italia è stato il primo operatore in Italia a rendere disponibile CAT-M a livello nazionale e oggi l’azienda annuncia di aver effettuato la prima chiamata Voice over LTE su rete CAT-M mai realizzata a livello europeo su rete commerciale.
Cos’è CAT-M? Con questa sigla si fa riferimento a una categoria di dispositivi in grado di operare su un canale ristretto di 1,4 MHz, con velocità di trasferimento dati che non supera 1,1 Mbps. Qual è il vantaggio di questa soluzione se con CAT-M la larghezza di banda si riduce notevolmente rispetto agli standard ai quali siamo ormai abituati?
Innanzi tutto CAT-M nasce principalmente per supportare il funzionamento dei dispositivi per l’Internet delle Cose o IoT: questi, com’è noto, devo spesso scambiare dati ed essere accessibili a distanza ma i volumi di informazioni inviati e ricevuti sono molto contenuti.
Implementando una rete CAT-M, l’operatore di telecomunicazioni può gestire su ogni singola cella LTE una quantità 10 volte superiore di dispositivi CAT-M rispetto ai tipici device LTE normalmente attivi.
CAT-M è l’ultima generazione delle tecnologie Mobile IoT o LPWA (Low-Power Wide-Area): si caratterizza per un’ampia copertura, performance stabili anche in mobilità e una capacità più elevata rispetto a Narrowband IoT.
Per i costruttori di dispositivi IoT, il vantaggio è che i modem CAT-M consumano meno energia consentendo ai dispositivi di funzionare per mesi o anni con una piccola batteria gestendo abilmente le funzionalità avanzate di risparmio energetico.
I modem CAT-M si avviano inoltre più velocemente rispetto ai dispositivi LTE classici garantendo una connessione alla rete mobile ancora più rapida. Infine, costano meno permettendo di ridurre gli investimenti in fase di produzione e facilitando la realizzazione di un oggetto acquistabile a prezzo più conveniente dall’utente finale.
Queste caratteristiche e il fatto di essere progettata per prolungare la durata della batteria dei dispositivi IoT rendono CAT-M una soluzione adatta per l’IoT, anche in mobilità, ma anche per fornire una migliore copertura all’interno degli edifici.
Vodafone vuole essere leader nel supportare il mondo IoT: dopo la pietra miliare posta in Italia lo scorso giugno, l’operatore sottolinea l’importanza della prima chiamata VoLTE effettuata su un’infrastruttura di rete commerciale CAT-M attiva sul territorio.
Le chiamate VoLTE su rete CAT-M troveranno impiego in tutte le applicazioni IoT che richiedono supporto vocale, una larghezza di banda ridotta e un basso consumo energetico. Fra queste, le applicazioni per l’automazione delle funzioni degli impianti di un edificio – la cosiddetta building automation: gli ascensori connessi, la prevenzione degli incendi… -, la connessione di dispositivi indossabili (wearables</I<) e di healthcare (come le chiamate di emergenza dai dispositivi di telesoccorso per gli anziani), l'automotive (si pensi ai meccanismi di alert degli incidenti automobilistici), la logistica e altro ancora.
“Siamo stati il primo operatore in Italia a rendere disponibile CAT-M a livello nazionale lo scorso giugno e annunciamo oggi la prima chiamata Voice over LTE su rete CAT-M mai realizzata a livello europeo su rete commerciale. Un traguardo che testimonia il ruolo di leader nell’Internet of things di Vodafone, che già connette a livello globale più di 150 milioni di applicazioni e piattaforme“, ha commentato Marco Zangani, Direttore Network di Vodafone Italia. “La chiamata VoLTE su rete CAT-M potrà essere usata per monitorare e tracciare dispositivi in ambito sanitario, per la cura degli anziani, per lanciare l’allarme in caso di emergenza anche in luoghi remoti e difficili da raggiungere. Ancora una volta dimostriamo come le nostre reti e tecnologie svolgano un ruolo chiave nel connettere persone e oggetti“.