I ransomware sono un pericolo in tutto il mondo ma, con un numero di casi impressionante, gli Stati Uniti rappresentano senza dubbio uno dei territori preferiti dai cybercriminali. Proprio per questo motivo è dovuta scendere in campo persino la Casa Bianca per cercare di arginare un fenomeno così grande.
“Stiamo finalizzando la prima dichiarazione politica congiunta della Counter-Ransomware Initiative, dichiarando che i governi membri non pagheranno riscatti“, ha detto lunedì ai giornalisti Anne Neuberger, vice consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca per le tecnologie informatiche e emergenti.
Durante la riunione annuale di tale organizzazione, verrà proposta anche una sorta di lista nera delle principali organizzazioni coinvolte in questo settore stilata dal Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti. Tra i firmatari della Counter Ransomware Initiative vi sono circa 50 paesi, ovvero una trentina più quelli dell’Unione Europea.
Ransomware, gli Stati Uniti nel mirino: la Casa Bianca pronta ad agire
Per Neuberger “Gli Stati Uniti rimangono il paese più preso di mira, con il 46% degli attacchi informatici globali diretti contro gli americani“. A confermare queste parole vi sono i fatti, con attacchi ransomware che, nel recente passato, hanno letteralmente bloccato intere città statunitensi.
Il settore dei ransomware sembra essere soggetto a una popolarità in costante crescita anche tra gli hacker meno esperti e una crescita complessiva inarrestabile.
Per Neuberger “Questa è la più grande partnership informatica al mondo. Imparare gli uni dagli altri per approfondire le nostre partnership diplomatiche, in modo che insieme possiamo istituire e implementare una serie di norme informatiche o regole della strada che riconosciamo in tutto il mondo per catturare le minacce ransomware e ritenere responsabili gli attori malintenzionati“.
L’ultimo clamoroso caso che riguarda questa tipologia di attacchi informatici ha colpito la multinazionale impegnata nel settore aerospaziale Boeing. In questo caso specifico, il gruppo ransomware coinvolto è stato LockBit.