Il prezzo dei chip destinati alle memorie DRAM è rimasto estremamente elevato nel corso dell’ultimo biennio tant’è vero che da più più parti è stato ipotizzato un “cartello” tra le principali aziende produttrici di semiconduttori volto a mantenere elevati i prezzi. Ne avevamo parlato di recente nel nostro articolo Samsung vorrebbe ridurre la produzione dei chip NAND per scongiurare ulteriori flessioni dei prezzi?.
L’indiscrezione era stata rilanciata da Bloomberg e in Cina era stata precedentemente avviata un’indagine per verificare il comportamento tenuto da Samsung, SK Hynix, e Micron.
I controlli sull’operato dei tre principali produttori di chip DRAM sono culminati in queste ore in una dichiarazione rilasciata dal direttore dell’ente statale cinese che si occupa della regolamentazione del mercato, Wu Zenghou. Questi ha confermato che Samsung, SK Hynix e Micron avrebbero effettivamente concordato i prezzi da praticare nel corso degli ultimi anni così da non farsi concorrenza e mantenere i ricavi sui livelli auspicati.
Ad aprile le stesse aziende erano state multate negli Stati Uniti, c’è un precedente del 2005 per Samsung e SK Hynix e nel 2010 una sanzione da parte della Commissione Europea.
Se venisse riconosciuto il comportamento in violazione delle vigenti leggi, la Cina potrebbe irrogare nei confronti delle tre società multe per un importo superiore ai 2,2 miliardi di euro.
Alcuni analisti ipotizzano che le verifiche poste in essere in Estremo Oriente siano da ricollegarsi alla battaglia commerciale in corso tra Cina e Stati Uniti e dopo che un’impresa “semistatale” cinese è stata multata nel Paese a stelle e strisce per presunto spionaggio industriale.