AMD ha lanciato sul mercato, nei giorni scorsi, le prime CPU Ryzen 7 (anche su Amazon cominciano a essere disponibili). Ma se AMD sembra aver soddisfatto le aspettative (sia in termini di performance – nonostante qualche riserva nel segmento videoludico -, sia per ciò che riguarda prezzo e tempistiche; nell’articolo AMD Ryzen, i processori che sfidano Intel tutti i dettagli sui nuovi processori), gran parte dei partner della società di Sunnyvale sembrano essere stati presi un po’ alla sprovvista.
Sino a oggi, infatti, i produttori di schede madri non sembrano essersi attrezzati adeguatamente per soddisfare la domanda iniziale del mercato.
Allo stato attuale le vendite di processori AMD Ryzen 7 sembrano essere fiaccate dalla scarsa disponibilità di schede madri con socket AM4.
Inoltre, segnalazioni relative a problemi a livello BIOS – almeno sui modelli della prima ora – sembrano aver ulteriormente contribuito a peggiorare il quadro.
Anche su Amazon la disponibilità è davvero limitata. Una delle poche schede AM4 disponibili è la MSI B350 TOMAHAWK Gaming che non è propriamente una motherboard per utenti evoluti.
Basata sul chipset B350 (molto limitata nelle funzionalità rispetto ad esempio alle X370) non permette l’eventuale connessione di più schede video pur consentendo, ovviamente, l’overclocking del processore.
C’è comunque tempo per risolvere le difficoltà iniziali: la vera misura del successo dei nuovi processori di casa AMD sarà infatti il lancio delle CPU Ryzen 5 1600X e 1500X.
Grazie ad esse, infatti, AMD potrebbe davvero battere ogni record e mettere una spina nel fianco alla rivale Intel.