Avete presente la schermata per la scelte del motore di ricerca da utilizzare come predefinito su Android?
Fu inserita a suo tempo dopo la multa comminata a Google da parte della Commissione Europea per abuso di posizione dominante. Da parte sua Google lanciò un’asta per dare la possibilità ai concorrenti di apparire nella selezione del motore di ricerca.
Soltanto le aziende sviluppatrici di motori di ricerca disponibili a versare un certo importo avrebbero potuto figurare nell’elenco proposto agli utenti di Android.
Da oggi Google cambia tutto e dopo essersi confrontata con la Commissione Europea spiega che l’asta non ci sarà più: i soggetti concorrenti che sviluppano e offrono agli utenti i loro motori di ricerca non dovranno più versare un centesimo per comparire nella schermata proposta agli utenti possessori di un dispositivo Android.
Gli utenti Android vedranno una lista di 12 motori di ricerca presentati in ordine casuale. L’elenco include ovviamente Google Search e anche altri provider come DuckDuckGo, Bing, Ecosia e Yahoo.
La visualizzazione dei motori di ricerca nella schermata di scelta seguirà alcuni criteri:
– I cinque provider di ricerca più popolari in ogni Paese in base ai dati di StatCounter saranno visualizzati casualmente in cima alla lista (il motore di ricerca di Google sarà sempre da questi).
– Fino a sette fornitori di ricerca aggiuntivi vengono visualizzati in modo casuale dopo i cinque fornitori inseriti nella parte superiore della lista. Se ci fossero più di sette fornitori di ricerca idonei solo sette di essi saranno scelti casualmente tra quelli disponibili ogni volta che viene visualizzata la schermata.
Per essere della partita i motori alternativi devono soddisfare alcuni criteri:
– Devono essere motori di ricerca generici e non specializzati.
– Il fornitore di ricerca deve avere un’applicazione gratuita già pubblicata nel Google Play Store.
– I fornitori di ricerca devono offrire supporto nella lingua locale per i Paesi per i quali desiderano essere inclusi.
– I fornitori di ricerca devono fornire a Google le risorse tecniche richieste.