Il programma Windows Insider non è stato chiuso. Anzi, torna d’attualità in vista del rilascio del primo Service Pack per Windows 10.
Microsoft avrebbe infatti pianificato la distribuzione di un importante aggiornamento per Windows 10 nel corso del prossimo mese di ottobre. La prima versione dell’update viene oggi distribuita ai partecipanti al programma Windows Insider che, lo ricordiamo, potranno utilizzare una copia di Windows 10 (regolarmente attivata) fintanto che faranno parte dell’iniziativa Microsoft volta a contribuire al miglioramento del sistema operativo.
Windows 10 build 10525
Com’è noto, la versione finale di Windows 10 rilasciata il 29 luglio 2015 è contraddistinta dal numero di versione 10240. Usando la combinazione di tasti Windows+R
e digitando winver
nella casella Apri si leggerà infatti Windows 10 (Build 10240).
In queste ore, però, Microsoft ha iniziato la distribuzione della nuova build di anteprima 10525. Gli utenti che se la vedranno recapitare (ed installare attraverso Windows Update) sono, appunto, i partecipanti al programma Windows Insider e coloro che, nelle impostazioni del sistema (Aggiornamento e sicurezza, Opzioni avanzate, Ricevi le build Insider), hanno scelto di ricevere le versioni di anteprima di Windows 10.
Gabriel Aul ha confermato come la build 10525 di Windows 10 rappresenti un ulteriori passo verso un Windows-as-a-service, ossia un sistema operativo capace di crescere, anche in termini di funzionalità attraverso gli aggiornamenti rilasciati da Microsoft nel corso del tempo.
Le novità della nuova build di Windows 10 non sono moltissime: nuove combinazioni di colori, accessibili dal menu Personalizzazione, Colori delle impostazioni di sistema e, soprattutto, una rinnovata modalità di gestione della memoria.
Per facilitare il fluire dei dati contenuti nelle memorie, il sistema operativo solitamente divide la memoria in pagine, ognuna delle quali contiene un numero predefinito di indirizzi di memoria. Aul ha spiegato che Windows 10 adesso comprime le pagine inutilizzate anziché scriverle su disco. La conseguenza è una riduzione del quantitativo di memoria occupato da ogni singolo processo (con la possibilità di mantenere contemporaneamente caricate, nella memoria fisica, più applicazioni diverse) nonché un complessivo miglioramento delle prestazioni del sistema.