E’ piuttosto raro vedere Microsoft e Linux Foundation andare “a braccetto”. Questa volta però le due realtà hanno unito le forze per promuovere una battaglia comune. In una lettera congiunta indirizzata all’ALI (American Law Institute), organizzazione nata nel 1923 con lo scopo di chiarificare e semplificare le normative statunitensi, Microsoft e Linux Foundation hanno criticato una proposta di legge che inasprirebbe le responsabilità a carico di chi commercializza software.
In particolare, tutti i programmi per elaboratore posti sul mercato dovrebbero essere del tutto privi di difetti. Non è ben chiaro se i prodotti opensource siano interessati dal provvedimento che però fa riferimento a tutte le società che traggono profitto dal commercio di programmi e probabilmente servizi ad essi correlati.
Sino ad oggi la presenza di bug e quindi di difetti nei prodotti software sembrava un concetto ormai fatto proprio a livello internazionale. Per questo motivo, Microsoft e Linux Foundation hanno osservato come la proposta di legge non sembri riflettere il quadro normativo attuale e, peggio ancora, potrebbe compromettere pesantemente il mercato del software. Gli sviluppatori software potrebbero così ridimensionare le proprie attività per evitare possibili rischi. Si tratterebbe insomma di un prezzo troppo alto da pagare che impatterebbe negativamente sia sul mondo dei prodotti opensource che su quello dei programmi “a sorgente chiuso”. Tutto a discapito dell’innovazione.