I responsabili dello sviluppo delle principali distribuzioni Linux hanno in queste ore iniziato a distribuire le patch correttive per risolvere un grave problema di sicurezza scoperto e segnalato privatamente a novembre scorso.
I ricercatori di Qualys hanno scoperto una vulnerabilità nel componente di sistema Polkit, presente in tutte le distribuzioni Linux, che permette di acquisire i diritti di root senza averne titolo.
Il problema di sicurezza classificato come CVE-2021-4034 era celato in Polkit già da maggio 2009: per quasi 13 anni, quindi, tutte le installazioni di Linux (ad esempio Ubuntu, Debian, Fedora e CentOS) sono state esposte.
Polkit è un componente software che controlla i diritti utilizzati nei sistemi Unix-like e fornisce un'”interfaccia” che i processi sprovvisti di particolari privilegi possono utilizzare per comunicare con quelli “privilegiati”.
Come spiegato in questo video dimostrativo pubblicato da Qualys sfruttare il problema di sicurezza è davvero banale e il codice exploit che è apparso in rete a breve distanza dall’annuncio dell’azienda ne è la conferma.
Raramente, infatti, si assiste alla pubblicazione di codice exploit da parte di soggetti terzi, diversi da chi ha scoperto il problema di sicurezza, a poche ore da un annuncio pubblico come quello reso da Qualys.
Canonical ha già rilasciato le patch per le varie versioni di Ubuntu e Red Hat ha già fatto lo stesso per i prodotti Workstation ed Enterprise: le altre distribuzioni seguiranno a stretto giro.
Bharat Jogi, responsabile delle attività di ricerca sulle minacce informatiche presso Qualys, ha osservato che si tratta di “una vulnerabilità che porta alla corruzione dei dati in memoria e che permette a qualsiasi utente senza privilegi di ottenere diritti di root completi su un sistema vulnerabile utilizzando la configurazione predefinita di Polkit“.
In attesa dell’arrivo o dell’installazione delle patch è possibile privare Polkit dei permessi di lettura e scrittura usando il comando chmod 0755 /usr/bin/pkexec
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