Detto, fatto. La possibile irrogazione di una sanzione amministrativa nei confronti di Microsoft era stata ventilata già in estate da Joaquin Almunia (nella foto a lato), Commissario europeo col portafoglio della Concorrenza. Al colosso di Redmond veniva contestato il mancato rispetto di quelle disposizioni che i vertici della società si erano precedentemente impegnati a rispettare in materia di scelta del browser web.
Nel 2009 la Commissione Europea, in risposta ad una denuncia formale presentata dai norvegesi di Opera, obbligò Microsoft a visualizzare – su tutti i suoi sistemi operativi – una speciale finestra (il cosiddetto “ballot screen“) che consentisse all’utente, sin dalla prima esecuzione del sistema operativo Windows, di scegliere il browser web da utilizzare.
Opera aveva criticato duramente il comportamento di Microsoft sostenendo che l’azienda occupasse una posizione troppo comoda nel mercato dei browser proponendo, in Windows, unicamente il suo Internet Explorer senza citare i prodotti dei concorrenti.
Già a luglio Almunia spiegò che Microsoft non si era completamente allineata alle disposizioni sul “ballot screen” (Scelta del browser: nuova multa in vista per Microsoft?): nel periodo compreso tra il mese di maggio 2011 ed il luglio 2012, infatti, il colosso di Redmond si sarebbe “dimenticato” di abilitare la schermata per la scelta del browser. Il comportamento “anomalo” sarebbe stato riscontrato sulle versioni di Windows 7 aggiornate al Service Pack 1: gli utenti di questa specifica versione del sistema operativo non hanno visto apparire il “ballot screen” (Joaquin Almunia: Microsoft e Google sotto la lente).
Pur avendo ammesso l’errore, oggi la Commissione Europea ha confermato di aver multato Microsoft a fronte della più recente infrazione commessa ed irrogando una sanzione pari a 561 milioni di euro.
Nella finestra temporale oggetto di contestazione, circa 15 milioni di utenti Windows non avrebbero visto comparire il “ballot screen“. Sale così a 2,16 miliardi di euro l’importo complessivo delle multe che, nell’ultimo decennio, Microsoft ha raccolto in ambito europeo.
Mettendo da parte le riflessioni sull’effettiva efficacia del “ballot screen“, la scelta del browser web resta un’operazione che gli utenti dovrebbero compiere in maniera sempre più ragionata e consapevole.