Browser Choice Alliance: tutti contro le tattiche Microsoft

La nuova Browser Choice Alliance, formata da sviluppatori di browser come Opera, Google, Vivaldi e altri, denuncia Microsoft per l'uso di pratiche che limiterebbero la concorrenza e ostacolerebbero la libertà di scelta degli utenti su Windows.

Gli sviluppatori di alcuni tra i principali browser Web alternativi a Microsoft Edge hanno formato una coalizione avente come obiettivo primario quello di combattere in tutte le sedi le presunte tattiche utilizzate dal colosso di Redmond per favorire il suo prodotto penalizzando la concorrenza. Browser Choice Alliance denuncia che Microsoft, utilizzando pratiche ingannevoli e barriere tecniche, limiterebbe il diritto dei consumatori di scegliere quale browser Web utilizzare in modo predefinito su Windows. L’alleanza “anti-Microsoft” vede nomi di spicco: Opera, Google, Vivaldi, Wavebox e Watefox.

Cosa chiede Browser Choice Alliance per gli utenti di Microsoft Windows

Nella nota che annuncia la formazione della “cordata”, Browser Choice Alliance critica le azioni che Microsoft avrebbe messo in campo e sollecita la Commissione Europea a includere Microsoft Edge nell’elenco dei “gatekeeper” previsti dal Digital Markets Act (DMA).

L’aggiunta di Microsoft Edge all’elenco dei gatekeeper avrebbe una serie di implicazioni significative sia per il mercato dei browser che per quello dei sistemi operativi. Microsoft sarebbe soggetta a regole più rigide per garantire che non utilizzi il suo controllo dominante su Windows per favorire Edge rispetto ai browser rivali. Inoltre, l’azienda guidata da Satya Nadella dovrebbe assicurare che i browser di terze parti funzionino con pari prestazioni e accesso alle API di sistema già disponibili per Edge.

Le presunte pratiche scorrette utilizzate da Microsoft

Nella sua lunga lista di contestazioni, Browser Choice Alliance sostiene che Microsoft starebbe già utilizzando il suo controllo su Windows per ostacolare la concorrenza.

Le soluzioni tecniche applicate in Windows renderebbero più difficoltoso il download e l’installazione di browser alternativi. Inoltre, alcuni aggiornamenti di sistema – secondo l’accusa – prescriverebbero la reimpostazione di Edge come browser predefinito.

Applicazioni e servizi come Teams e Outlook continuerebbero a forzare l’apertura dei link in Edge anziché con il browser predefinito, diverso da quello di Microsoft, eventualmente impostato dall’utente sul suo sistema. In realtà, alcune modifiche che Microsoft ha applicato in Europa guardano proprio in questa direzione, consentendo ad esempio l’apertura dei link mostrati dalla funzionalità di ricerca nel menu Start con il browser predefinito.

Per i membri della Browser Choice Alliance gli interventi finora applicati su Windows non solo non sarebbero sufficienti ma l’azienda continuerebbe ad avvalersi di messaggi coercitivi che spronano gli utenti a ripristinare le “impostazioni consigliate” da Microsoft.

Già nel luglio 2024, Opera aveva presentato ricorso contro la decisione della Commissione di non designare Edge come gatekeeper. L’appello a rivedere quella decisione è ora supportato da altri sviluppatori di browser e si pone sullo stesso solco della “lettera aperta” prodotta da Vivaldi nel 2023, che criticava le tattiche di Microsoft in relazione al DMA europeo.

Controllare che il browser preferito gestisca tutti i tipi di contenuti

Digitando App predefinite nella casella di ricerca di Windows, è possibile cliccare sul nome del browser alternativo e verificare se esso sia effettivamente configurato per gestire tutte le varie tipologie di file e collegamenti.

Windows, infatti, fa differenza tra i programmi che gestiscono link HTTPS, HTTP, MAILTO e le varie tipologie di file .html, .htm, .mhtml, .pdf, .webp, .svg e così via. Per effettuare delle modifiche, la finestra App predefinite è quella da utilizzare.

A distanza di anni, si profila l’obbligo di un nuovo ballot screen in Windows per la scelta del browser predefinito e la totale apertura agli sviluppatori di terze parti delle API di sistema che consentono di impostare il software da usare per l’apertura dei vari link e contenuti? Il ballot screen fu aggiunto da Microsoft in Windows, in ottemperanza alle disposizioni dell’Antitrust europea tra marzo 2010 e dicembre 2014.

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