A quasi tre mesi dal lancio dell’IA su Brave Search, il motore di ricerca alternativo e indipendente dell’omonima azienda, quest’ultima compie un passo da gigante rilasciando ufficialmente l’API di ricerca al pubblico al fine di rendere disponibile a sviluppatori e aziende un’alternativa competitiva al dominio di Google Search e Microsoft Bing. L’obiettivo? Offrire una soluzione innovativa nel settore, caratterizzata da un ottimo rapporto qualità-prezzo e perfetta per addestrare modelli di linguaggio e soluzioni IA avanzate.
Brave diffonde l’API Search
Brave ha condiviso con orgoglio questa notizia sul suo blog ufficiale nel corso delle ultime ore, definendosi come “l’unico indice di ricerca indipendente che preserva la privacy in Occidente” e parlando della crescita dal giugno 2021, quando l’API è stata ufficialmente lanciata. Con oltre 8 miliardi di query annualizzate, Brave Search è ufficialmente il motore di ricerca in più rapida crescita dai tempi di Bing ed unica alternativa globale e indipendente a Google e Bing.
Nuove funzionalità come Goggles, Discussions e AI Summarizer rendono l’esperienza di navigazione degna di nota, consentendo a qualsiasi individuo o comunità di persone di modificare il ranking di Brave Search affinché determinati siti Web risultino nelle prime pagine del motore di ricerca. Altra caratteristica degna di nota è l’assenza di collegamenti morti e spam SEO nelle pagine mostrate su Brave Search, evitando così agli utenti l’accesso a portali potenzialmente pericolosi o a contenuti indesiderati.
Brave permette quindi l’uso gratuito dell’API per massimo 1 query al secondo e 2.000 query al mese. Altrimenti, al prezzo di 3 dollari CPM si può arrivare a massimo 20 milioni di query al mese e 20 query al secondo, salendo infine a 50 q/s e illimitate q/m con il piano da 5 dollari CPM. Per addestrare le IA bisogna invece selezionare uno tra i quattro piani più performanti, a partire da 5 dollari CPM e fino a 45 dollari CPM.