Blitz Interpol: arrestati 300 presunti cybercriminali di una gang africana

L’Interpol ha rivelato di aver portato a termine una vasta operazione che ha visto l’arresto di più di 300 persone e il sequestro di circa 2.000 dispositivi elettronici. I soggetti, accusati di essere affiliati a un gruppo di cybercriminali, provengono da sette diversi paesi africani (Benin, Costa d’Avorio, Nigeria, Ruanda, Sud Africa, Togo e Zambia).

A concludere con successo l’intervento, oltre alla citata organizzazione internazionale, sono state diverse agenzie africane oltre ad alcune società di sicurezza informatica come Group-IB, Trend Micro e Kaspersky.

L’operazione, battezzata Red Card, è durata da novembre 2024 a febbraio 2025, con il chiaro obiettivo di smantellare reti informatiche internazionali che prendevano di mira sia aziende che singoli utenti.

Le operazioni dei cybercriminali catturati, a quanto pare, hanno portato a 5.000 vittime, con oltre 305.000 dollari sottratti in un singolo paese, ovvero il Ruanda.

L’Interpol smantella una banda di cybercriminali sparsi in sette paesi africani

Secondo l’Interpol, i soggetti arrestati erano coinvolti a diversi livelli nell’attività criminale. Nello specifico, la polizia ha parlato di truffe legate all’home banking, fondi sugli investimenti, casinò online, smishing e diffusione dei più classici malware su smartphone. L’organizzazione impegnava poi i proventi in asset digitali, andando a riciclare il denaro rubato alle vittime.

Stando alle indagini, l’operato dei malviventi andrebbe anche oltre il crimine informatico. Per le autorità nigeriane, infatti, alcune delle persone potrebbero essere state forzate a svolgere le attività criminali da altri membri.

Oltre agli arresti e ai dispositivi, la polizia ha sequestrato anche una quantità considerevole di beni mobili e immobili: nello specifico si parla di 16 case, 26 veicoli e 39 appezzamenti di terreno, anche se non è ancora stato chiarito se tutto ciò sia il frutto diretto delle attività della banda o meno.