Un argomento di tendenza del giorno è un brano intitolato “Now and Then”. Si tratta dell’ultimo singolo dei Beatles, disponibile su tutte le principali piattaforme di streaming musicale. Ma perché anche la community tech parla così tanto della “nuova” canzone della storica band britannica? La risposta potrebbe far storcere il naso ai puristi: se oggi possiamo ascoltare questa canzone, è soprattutto merito dell’intelligenza artificiale e del machine learning.
Intelligenza artificiale, machine learning e Beatles
E proprio così, Now and Then è l’ultimo singolo dei Beatles, ma la sua “nascita” risale al lontano 1995. Alcuni mesi fa, Paul McCartney e Ringo Starr hanno ben pensato di sfruttare le più moderne tecnologie – intelligenza artificiale e machine learning – per creare una canzone partendo da una registrazione lo-fi del compianto John Lennon.
In verità, già negli anni ’90 McCartney, Starr e Harrison provarono a lavorare su Now and Then per poterla poi inserire nella raccolta Anthology. Al tempo però i problemi tecnici resero impossibile tirar fuori qualcosa di buono. «Nella demo di John, il pianoforte creava un po’ di problemi. E a quei tempi, ovviamente, non avevamo la tecnologia necessaria per separare la voce dallo strumento», ha dichiarato McCartney nel mini-documentario riguardante proprio il nuovo brano. «Ci è voluto quasi un quarto di secolo per aspettare il momento giusto per avvicinarci di nuovo a “Now and Then”».
NOW LIVE! Watch the documentary and learn the full story behind ‘Now And Then’ – with exclusive footage and commentary from Paul, Ringo, George, Sean Ono Lennon and Peter Jackson.https://t.co/UaCIMywCOX #NowAndThen @johnlennon @PaulMcCartney @GeorgeHarrison @ringostarrmusic… pic.twitter.com/9OZL5VdGMR
— The Beatles (@thebeatles) November 1, 2023
La svolta c’è stata pochi anni fa, quando il regista Peter Jackson ha iniziato a lavorare al documentario Get Back (disponibile su Disney+). Il suo team, infatti, è riuscito a creare un tool basato sul machine learning in grado di estrapolare tutti i diversi elementi di un qualsiasi brano musicale, anche demo qualitativamente scarse.
In quel momento, McCartney e Starr si sono resi conto dell’opportunità enorme per fare un tuffo nel passato e dare a “Now and Then” il finale che meritava. McCartney ha quindi registrato la sua traccia di basso, Starr ha aggiunto la batteria e Giles Martin (produttore) ha inserito un arrangiamento di archi ispirandosi a quelli di suo padre.
Nasce così la versione definitiva di Now and Then:
Ma in quanti hanno apprezzato l’iniziativa? C’è chi è contro, certo, e chi invece è entusiasta del lavoro svolto. Come Sean Ono Lennon, secondo cui al padre questo sperimentare con la tecnologia sarebbe piaciuto tantissimo.