Elon Musk “rilancia” ancora una volta. La sua società SpaceX – la stessa che sta preparando i viaggi su Marte (vedere Elon Musk (SpaceX), i viaggi su Marte costeranno 1.000 dollari) – ha appena presentato un ambizioso piano che mira a lanciare in orbita un sistema di satelliti per offrire connettività a bassa latenza e banda dell’ordine dei gigabit per secondo.
SpaceX ha formalmente richiesto l’autorizzazione per il lancio, nell’orbita terrestre bassa, di 4.425 satelliti che opereranno a una quota compresa fra i 1.150 e i 1.330 chilometri. Basti pensare che gli attuali satelliti per le telecomunicazioni lavorano da un’altitudine di oltre 35.000 chilometri.
L’obiettivo del progetto di SpaceX è quello di rivoluzionare le telecomunicazioni via satellite rendendo possibile accedere alla Rete, ad alta velocità, da qualunque luogo della superficie terrestre, anche il più sperduto.
L’impianto proposto da SpaceX dovrebbe consentire di ottenere latenze comprese tra 25 e 35 ms, del tutto in linea con le tradizionali connessioni ADSL su cavo. Un passo in avanti enorme rispetto ai 600 ms che oggi riescono a garantire le connessioni via satellite.
SpaceX, che realizzerà in proprio i satelliti e i gateway terrestri, promette che non ci saranno “tagli” sul quantitativo di traffico generabile dai singoli utenti (sarà disponibile fino a 1 Gbps per client).
Il lancio dei primi 800 satelliti permetterà di coprire adeguatamente gli Stati Uniti e i principali Paesi a livello mondiale. Successivamente, i tecnici di dedicheranno al miglioramento del servizio che raggiungerà anche le zone equatoriali e polari.
I satelliti di SpaceX comunicheranno sulle frequenze comprese tra i 10 e i 30 GHz (bande Ku e Ka) e saranno realizzati con l’intento di ridurre al minimo i costi massimizzando l’efficienza.
Il lancio dei satelliti SpaceX per la banda larga non dovrebbe in ogni caso avvenire prima del 2019.