Telecom Italia ha pubblicato una prima lista delle centrali telefoniche che potranno subire delle limitazioni sulla tipologia di dati scaricati attraverso la connessione Internet a banda larga. Come avevamo anticipato a febbraio, l’azienda ha deciso di rivedere alcune condizioni contrattuali riservandosi di avviare attività tese a ridurre, ove e quando necessario, il quantitativo di banda occupato da alcune tipologie di applicazioni. “Allo scopo di garantire l’integrità della rete e il diritto da parte della generalità degli utenti di accedere ai servizi di connettività ad internet anche nelle fasce orarie in cui il traffico dati è particolarmente elevato, Telecom Italia, nel rispetto del principio di parità di trattamento e ove necessario, si riserva la facoltà di introdurre per tutte le offerte e/o i profili commerciali che prevedono traffico dati su tecnologia ADSL, meccanismi temporanei e non discriminatori di limitazione all’uso delle risorse di rete disponibili“, si legge nel comunicato ufficiale pubblicato qualche tempo fa.
L’operatore telefonico non bloccherà, quindi, automaticamente, per esempio, tutto il traffico peer-to-peer (leggasi, principali applicazioni di “file sharing“) ma potrà imporre delle restrizioni, a livello di singola centrale, ove si dovessero presentare fenomeni di saturazione della banda disponibile. Si tratterà, insomma, secondo quanto dichiarato, di limitazioni che entreranno in vigore “al bisogno”, nelle situazioni in cui la centrale telefonica si trova a gestire maggior traffico e solamente per garantire un adeguato livello di performance a tutti gli abbonati.
L’elenco delle centrali sulle quali Telecom Italia ritiene necessario un intervento è disponibile in questa pagina (abbonati residenziali) oppure a questo indirizzo (clientela business).
Al momento della stesura del presente articolo sono 34 le centrali inserite nell’elenco: da quanto si apprende, l’operazione di “filtraggio” sarà ridotta a complessive dodici ore, tra le dodici e mezzanotte.
Alcuni osservatori hanno rilevato come, nel presentare la novità, Telecom Italia – facendo riferimento alle applicazioni interessate dalla “policy” -, accanto alle dizioni “file sharing” e “peer-to-peer”, abbia inserito il termine “eccetera”. Tale avverbio purtroppo non chiarisce quali altri servizi potrebbero essere interessati dalle restrizioni. Fra i software “peer-to-peer”, tra l’altro, non ci sono solamente noti software “succhia-banda“: lo stesso client VoIP Skype è un programma che poggia su una rete simile (un network “peer-to-peer” non possiede nodi gerarchizzati ma ciascuno di essi può fungere sia da client che da server).