Con l’espressione anglosassone “digital divide” ci si riferisce al divario esistente nell’accesso alle nuove tecnologie tra chi può farlo senza problemi e chi, invece, per molteplici motivi, si trova ad asserne escluso dalla loro fruizione.
Nel nostro Paese quando si parla di “digital divide” ci si riferisce di solito all’impossibilità, per alcune fette di popolazione, di accedere alle connessioni Internet a banda larga per la mancanza di infrastrutture o comunque della tecnologia necessaria.
Mentre Telecom Italia ha nei giorni scorsi prospettato l’ampliamento della copertura ADSL al 98% della popolazione entro il 2008 e l’aggiornamento di molte centrali alla tecnologia ADSL2+ (velocità di punta fino a 20 Mbps; copertura 56% entro la fine di quest’anno), numerose aziende stanno lavorando per offrire modalità di connessione a banda larga alternative a quelle tradizionali (via doppino telefonico/cavo/fibra). L’obiettivo è quello di venire incontro anche a chi risiede in zone montane o comunque in aree non attualmente servite.
Nei giorni scorsi Eutelia ha lanciato il suo Skypho Wi-Fi: attraverso questo servizio i clienti possono usufruire contemporaneamente sia di uno o più canali telefonici sia di una connessione ad Internet caratterizzata da una velocità fino a 10 Mbps. I vertici dell’azienda hanno dichiarato di aver intenzione di coprire, come obiettivo primario, proprio le zone non servite dalle connessioni a banda larga fruibili tramite i mezzi tradizionali (ved., in proposito, questa nostra news).
Grazie alla tecnologia messa a punto da Alvarion, uno dei maggiori esponenti a livello mondiale del wireless broadband, la banda larga arriva in Casentino – una tra le più belle vallate della Toscana -, zona sinora esclusa dai mezzi “classici”. La rete wireless è stata realizzata in tecnologia Hiperlan con apparati Alvarion BreezeNET B per coprire un territorio di circa 108 chilometri quadrati. Il nuovo sistema a banda larga collega gli uffici pubblici e permette alle varie autorità la videosorveglianza del territorio: il bacino d’utenza è composto da circa 50.000 persone, distribuite in 13 comuni. Alvarion sottolinea l’importanza dell’obiettivo messo a segno: ogni comune casentinese può oggi godere di connettività ad Internet a 16 Mbps, condividere documenti e servizi con gli altri comuni, aumentando l’efficienza e diminuendo i costi; le amministrazioni pubbliche possono monitorare in maniera centralizzata luoghi sensibili come le aree ecologiche nelle quali si erano riscontrati in passato scarichi abusivi e non autorizzati. La rete a banda larga della Comunità Montana del Casentino è stata realizzata tramite una dorsale in ponti radio che taglia in due il territorio. E’ costituita da un backbone di trasporto realizzato con tecnologia Alvarion Hiperlan (5,4 GHz) che ha come centro stella la sede della Comunità Montana. Il progetto prevede che tutti i collegamenti wireless siano di tipo Punto-Punto con l’obiettivo di
ottenere le massime performance su ogni link in termini di throughput (mediamente sono stati ottenuti 7 Mbps in Full Duplex e con la crittografia AES abilitata), viste le esigenze di connettività dei Comuni e le prospettive di crescita tecnologica del territorio.
E ora si pensa ai progetti futuri: la realizzazione di un sistema di gestione online dei dati catastali, fruibile sia dagli utenti che da parte delle amministrazioni comunali, l’utilizzo della “firma digitale”, l’implementazione di sistemi di prenotazioni per la gestione del flusso turistico, servizi di telemedicina, la telefonia su IP. Alvarion, inoltre, prevede di ampliare l’utilizzo del network ad altri enti pubblici, aziende e privati, facendo quindi dell’infrastruttura wireless Hiperlan in una vera e propria risorsa per tutto il territorio.
Il 4 Aprile prossimo, poi, aprirà i battenti il Wireless Forum, a Milano. Il tema è caldo: si parlerà principalmente di Wi-Max le cui sperimentazioni sono nel vivo senza dimenticare la tecnologia Wi-Fi che ormai si sta via a via affermando a livello residenziale, pubblico, professionale. Al Wireless Forum si parlerà anche della “mobile revolution”, con l’utenza professionale che avanza richieste di soluzioni in mobilità per alimentare nuove opportunità di business. Scenario per l’evento sarà il Crowne Plaza Milan Linate (ved. il sito ufficiale per maggiori informazioni).
Il sito Anti Digital Divide lancia invece la Cooperativa Include. Si tratta di un progetto già in cantiere da qualche tempo che si prefigge l’arduo compito di colmare le lacune che hanno portato alla nascita del fenomeno “divario digitale”. La cooperativa nasce dall’intesa formale tra 24 soci fondatori riunitisi in rappresentanza dei Sindaci, dei Comuni, di Anti Digital Divide, delle comunità montane, dei provider, della popolazione. La neonata cooperativa funzionerà come un gruppo d’acquisto per quanto riguarda la banda larga e i servizi informatici a valore aggiunto, provvederà a gestire il roaming sulle reti dei provider aderenti (anche per permettere il VoIP gratuito tra gli utenti Include) e potrà partecipare alle gare e ai bandi che le regioni e le province stanno emanando per ridurre il problema “digital divide”.
L’idea della Cooperativa, partorita da Anti Digital Divide, accomuna le esperienze maturate dai diversi soggetti, che si sono seduti ad un tavolo di confronto per trovare una soluzione che nascesse dai vari punti di vista ed interessi in gioco.
Tutte le informazioni sul progetto Include sono consultabili facendo riferimento a questa pagina.
Banda larga: le soluzioni di Telecom, Alvarion, Eutelia, ADD. Wi-Fi e Wi-Max.
Con l'espressione anglosassone "digital divide" ci si riferisce al divario esistente nell'accesso alle nuove tecnologie tra chi può farlo senza problemi e chi, invece, per molteplici motivi, si trova ad asserne escluso dalla loro fruizione.