Baidu presenta il suo computer quantistico a 10 qubit

Anche Baidu si inserisce nell'agone e conferma il suo impegno in ottica quantum computing.

Baidu è il principale motore di ricerca in lingua cinese e l’azienda che lo ha ideato e lo gestisce si occupa da tempo anche di intelligenza artificiale.
Oggi Baidu ha presentato il suo computer quantistico Qian Shi a 10 qubit, il primo al mondo a essere descritto come un sistema basato su una piattaforma quantistica integrata hardware-software.

I portavoce della società spiegano che il computer quantistico appena svelato potrà fornire un valido aiuto nello sviluppo delle soluzioni basate sull’intelligenza artificiale, nel campo della biologia computazionale, della simulazione dei materiali e della tecnologia finanziaria. Le applicazioni già sviluppate includono algoritmi quantistici per lo sviluppo di nuove batterie al litio e simulazioni di ripiegamento delle proteine.

Baidu, che sta sviluppando una versione potenziata – a 36 qubit – del suo Qian Shi, si inserisce così a pieno titolo nella corsa verso la realizzazione di computer quantistici sempre più potenti in grado di risolvere problemi inaffrontabili con l’informatica tradizionale e i sistemi basati su 0 e 1.

Altri attori attivi nello stesso campo stanno migliorando le rispettive proposte. Fujitsu, ad esempio, inizierà a vendere una macchina a 64 qubit nel 2023 e un computer quantistico a 1.000 qubit intorno a marzo 2027.
Google ha già realizzato un computer quantistico a 53 qubit nel suo laboratorio mentre IBM ha dimostrato il funzionamento di una macchina a 127 qubit l’anno scorso. Lo scorso anno IBM ha installato il primo computer quantistico Quantum System One a 27 qubit in Europa, presso i laboratori del Fraunhofer Institute. IBM punta a superare soglia 4.000 qubit entro il 2025.

Tanti esperti vedono nei computer quantistici una potenziale minaccia per la sicurezza degli algoritmi crittografici, anche quelli che oggi vengono considerati di fatto inviolabili. Uno studio elaborato da Craig Gidney e Martin Ekerå mette in evidenza, tuttavia, come ci vogliano 20 milioni di qubit per completare con successo la fattorizzazione di una chiave RSA-2048 in sole 8 ore.
Ciononostante proseguono gli sforzi per identificare algoritmi crittografici post-quantum, in grado cioè di resistere agli eventuali attacchi posti in essere usando computer quantistici.
Sebbene le alternative proposte siano tante, molti algoritmi si sono rivelati insicuri, violabili con attacchi di tipo tradizionale.

L’immagine a corredo dell’articolo è stata realizzata e condivisa da Baidu.

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