Il principale motore di ricerca cinese, Baidu.com, ha dichiarato di aver avviato una causa legale nei confronti di Register.com, società che dagli Stati Uniti gestisce i DNS. Baidu accusa Register.com di “negligenza grave” nella gestione delle entry DNS e di una risposta non idonea agli attacchi tesi a rendere irraggiungibile il motore di ricerca ed a sostituirne la home page con una pagina web arbitraria ospitata da server di terzi.
Secondo le analisi, l’attacco a Baidu potrebbe essere stato posto in essere dagli stessi autori dell’aggressione sferrata a dicembre nei confronti del celeberrimo sito di “micro-blogging” Twitter. Gli aggressori sono infatti riusciti a modificare la corrispondenza tra indirizzo mnemonico ed indirizzi IP a livello DNS dirottando così tutte le richieste indirizzate a baidu.com verso un altro server. Fortunatamente gli aggressori si sono limitati a quella che sembra avere i contorni di una rivendicazione di stampo politico, senza inserire alcun elemento maligno nella pagina web che si presentava agli utenti di Baidu al posto di quella tradizionale.
Le polemiche tra società statunitensi e cinesi sembrano non aver fine. Dopo la “spy story” Google-Cina dei giorni scorsi, che tra l’altro ha portato all’esplosione del problema Internet Explorer (culminerà quest’oggi con il rilascio di una patch di sicurezza da parte di Microsoft), la società cinese che per il momento è leader delle ricerche nel Paese di Hu Jintao ha deciso di far sentire la sua voce in sede legale. L’azione arriva a distanza di due giorni dalle dimissioni “per ragioni personali” del CTO Yinan Li.