Sembra quasi una resa dei conti. “La pazienza sta per esaurirsi”, hanno dichiarato alcuni investitori Nokia rivolgendosi al CEO della società, Stephen Elop (nella foto a lato). Durante il convegno riservato agli azionisti dell’azienda finlandese, diverse voci hanno criticato la decisione – presa nel 2011 dallo stesso Elop – che ha portato Nokia ad imboccare la strada di Windows Phone.
Il periodo di transizione dal sistema operativo Symbian a Microsoft Windows Phone era stato fissato in un biennio: adesso che il tempo è ormai scaduto, alcuni azionisti – come Hannu Virtanen – hanno cominciato a fare la voce grossa. È pur vero, infatti, che le vendite degli smartphone Lumia basati su Windows Phone 8 hanno certamente fatto segnare una crescita ma è altrettanto vero che il volume d’affari di Nokia resta lonatinissimo dal numero di device venduti da nomi quali Samsung ed Apple. Allo stesso tempo, Nokia ha anche segnato il passo per ciò che riguarda le vendite dei telefoni cellulari di tipo tradizionale.
Il valore delle azioni Nokia è sceso a 2,70 euro quando, nel 2000, il titolo veniva scambiato addirittura a 65 euro, il massimo storico.
Elop, da parte sua, ha dichiarato che non c’è alcun “piano B”: Nokia resta insomma legata a Windows Phone e non vi è alcuna intenzione di valutare, ad esempio, un passaggio oppure un parziale avvicinamento ad Android. Il CEO della società scandinava ha poi nuovamente menzionato il concetto di “ecosistema” che aveva già illustrato a suo tempo con queste parole: “la battaglia tra device mobili è divenuta una guerra fra ecosistemi dove per ecosistemi s’intende non solamente l’hardware ed il software del dispositivo ma anche sviluppatori, applicazioni, e-commerce, advertising, ricerca, applicazioni “social”, servizi basati sul rilevamento della posizione dell’utente, comunicazioni unificate e molto altro ancora. I nostri concorrenti non stanno facendo proprie le nostre quote di mercato con i dispositivi ma grazie ad interi ecosistemi“.
Elop ha quindi chiarito che la decisione operata con Windows Phone e la gamma Lumia non si cambia: il sistema operativo Microsoft è lo strumento che l’azienda continuerà ad utilizzare per misurarsi con i concorrenti.
La reazione di alcuni investitori è stata piuttosto stizzita: “ha chiuso tutte le porte“, ha dichiarato Juha Varis, uno dei manager di Danske Capital, azionista di Nokia, riferendosi alla posizione assunta da Elop.
Nokia ha venduto, globalmente, circa 5,6 milioni di smartphone Lumia nel primo trimestre del 2013. Si tratta di un valore incoraggiante rispetto ai 4,4 milioni commercializzati nel precedente trimestre (che tra l’altro coincideva anche con le festività natalizie) che però accredita Nokia di un market share complessivo del 5%, con Samsung ed Apple che detengono oltre la metà del mercato.