La nuova versione del software antimalware AVG Antivirus Free 2016 offre una nuova possibilità che consiste nell’utilizzo del servizio AVG Zen.
Si tratta di uno strumento che permette di raccogliere sotto un unico ombrello e gestire dallo stesso pannello di controllo tutti i propri dispositivi, compresi quelli mobili.
La dashboard web può essere gestita da qualunque sistema desktop, Windows o Mac OS X, oppure da smartphone e tablet. L’utente potrà visualizzare lo stato della protezione, le prestazioni del sistema, eseguire scansioni antivirus ed aggiornare AVG.
Un apposito strumento permetterà agli utenti autorizzati, collegati in remoto, di effettuare una scansione dei sistemi e di rimuovere eventuali minacce che AVG dovesse rilevare.
Ma AVG sta in queste ore facendo parlare di sé anche per l’approvazione di una nuova policy sulla privacy che dal prossimo 15 ottobre autorizza l’azienda, con sede principale nella Repubblica Ceca, a trasferire i dati degli utenti a terze parti.
Gary Kovacs, CEO di AVG, in occasione del Mobile World Congress 2015 aveva dichiarato che la nuova politica sulla privacy (composta da una sola pagina) sarebbe stata una sorta di “manifesto” per conquistare ulteriormente la fiducia degli utenti mostrando, a chiare lette e senza trucchi, quali dati vengono raccolti e per quali fini.
Nella nuova “privacy policy“, AVG fa presente di raccogliere dati generici sulla tipologia del dispositivo, il numero di installazioni, le caratteristiche delle password usate (non le password in sé), gli algoritmi crittografici adoperati, la posizione più o meno approssimativa dell’utente.
Con lo scopo di mantenere in piedi l’offerta di prodotti gratuiti AVG, la società aggiunge di raccogliere l’identificativo per l’advertising associato al dispositivo in uso, la cronologia della navigazione web (inclusi i metadati), il nome del provider Internet o dell’operatore telefonico utilizzati, informazioni sulle altre app installate.
Questi dati vengono dichiarati come “non personali” perché non sono associati ad un nome e cognome. AVG precisa che “talvolta la cronologia della navigazione online e delle ricerche contengono termini che possono consentire l’identificazione dell’utente“. Nel caso in cui AVG dovesse rilevare che tali informazioni consentono l’identificazione univoca di un utente, la porzione in questione della cronologia verrebbe gestita come dato personale e le informazioni rese anonime.
La raccolta dei dati personali può comunque essere disabilitata dalle opzioni avanzate di AVG Antivirus Free 2016 togliendo il segno di spunta dalle varie caselle relative alla privacy.
Il nuovo AVG Antivirus Free 2016 può essere prelavato gratuitamente da questa pagina.