I veicoli autonomi, le vetture capaci di “guidarsi da sole”, sono più che sicure. Google ha fatto il punto sull’attività dei suoi innovativi mezzi tracciando un bilancio molto più che lusinghiero.
Sulle strade stanno circolando più di 20 auto Google equipaggiate con la dotazione hardware e software per districarsi autonomamente nel traffico e rispondere immediatamente a situazioni di potenziale od imminente pericolo.
Nel corso degli ultimi sei anni, da quando Google ha avviato il progetto, le vetture hanno complessivamente percorso oltre 2,7 milioni di chilometri prevalentemente in maniera autonoma, con qualche intervento manuale. Adesso, come rivelato dai tecnici di Google, vengono addirittura percorsi più di 16.000 chilometri a settimana, spesso più di quanto potrebbe fare un italiano in un intero anno.
I portavoce del gigante di Mountain View hanno rivelato anche il numero di incidenti in cui sono state coinvolte le vetture autonome di Google: solamente 11. Si tratterebbe di incidenti di minore entità, senza feriti, che sarebbero stati provocati non per “responsabilità” delle vetture della società di Larry Page e Sergey Brin ma per colpa di altri automobilisti, umani in questo caso.
Nell’immagine viene descritto l’esempio di un incidente evitato dall’intelligenza artificiale delle macchine Google. Gli elementi grafici mostrano come le strade e chi le percorre vengo visti dal computer montato sulle auto di Google. Il cubo di colore azzurro chiaro in questo caso è un ciclista che ha attraversato l’incrocio quando ormai era sul punto di scattare il rosso (non fermandosi alla comparsa della luce gialla).
Mentre la vettura di Google ha aspettato, alla comparsa del verde, prima di attraversare l’intersezione (rilevando l’infrazione del ciclista), l’automobilista posizionato sulla corsia vicina (cubo di colore viola) ha seriamente rischiato di investire il ciclista.
Nell’immagine che riportatiamo di seguito, invece, l’auto di Google rallenta autonomamente dopo aver rilevato il comportamento pericoloso dell’automobilista evidenziato con un punto esclamativo. Questi, rendendosi conto di aver commesso un errore, essendosi posto sulla corsia sbagliata, cambia repentinamente direzione tagliando la strada alla vettura di Google.
In questo terzo esempio, l’intelligenza artificiale ferma proprio la vettura per evitare una collisione con un altro veicolo che, come si vede ha invaso l’area impegnata dalla macchina di Google non lasciandole spazio di manovra.
La guida distratta è, secondo Google, la principale causa di incidenti. Elon Musk, numero uno di Tesla, aveva recentemente dichiarato che quando le vetture autonome diverranno popolari, egli auspica che la guida umana di un mezzo a motore possa diventare illegale.