Aurora Store: cos'è e perché Google blocca l'accesso agli utenti

Google sembra aver deciso di tagliare le gambe ad Aurora Store, una delle più popolari alternative per il download di applicazioni Android. Malvista dall'azienda di Mountain View soprattutto perché consente di scaricare le app dai suoi server.

Senza rilasciare dichiarazioni, in queste ore Google sembra aver deciso di “chiudere i rubinetti” ad Aurora Store, una delle principali app alternative per cercare, scaricare e installare applicazioni Android: lo confermano su GitLab tanti utenti e sviluppatori.

Aurora Store è malvisto da Google principalmente perché l’applicazione consente agli utenti di scaricare applicazioni Android senza passare attraverso il Google Play Store ufficiale. Dal punto di vista degli utenti finali, Aurora Store è considerato una risorsa preziosissima perché consente di accedere all’intero catalogo di app pubblicate sul Play Store anche senza possedere un account Google. Aurora Store rappresenta un valido ausilio, ad esempio, per coloro che utilizzano un dispositivo mobile sprovvisto dei servizi Google (a partire dai Google Play Services) oppure per chi volesse scaricare app Android dal Play Store ed eseguirle in Windows 11: sappiamo infatti che Microsoft ha siglato un accordo con Amazon per consentire il download e l’installazione delle applicazioni Android dallo store dell’azienda di Jeff Bezos ma non dal “negozio online” di Google.

Il funzionamento di Aurora Store è basato sul concetto di fornire un accesso diretto alle applicazioni Android, consentendo agli utenti di bypassare il Play Store di Google scaricando però tutte le app dai server Google. A differenza del Play Store, Aurora Store non richiede l’utilizzo di un account Google e non traccia le informazioni personali dell’utente. Consente inoltre l’accesso a qualunque tipo di app Android: ci sono quelle gratuite, quelle a pagamento e le applicazioni in versione “beta”.

Perché Aurora Store non funziona più: quali sono le ragioni di Google

L’azienda guidata da Sundar Pichai non ha al momento rilasciato alcun commento ma è facile ipotizzare che abbia optato per il “giro di vite” su Aurora Store perché trattasi di un’applicazione che consente di aggirare la classica procedura di login tramite account account Google e, addirittura, poiché consente di servirsi di account condivisi tra più utenti.

Google, inoltre, impone una serie di politiche e linee guida per garantire la qualità e la sicurezza delle applicazioni distribuite attraverso il Play Store. Utilizzando Aurora Store, gli utenti possono scaricare applicazioni senza il controllo o il monitoraggio di Google, rendendo più difficile verificare la sicurezza e la conformità delle applicazioni. Per non parlare dell’impatto negativo sulle entrate.

Gli utenti di Aurora Store affermano che ricorrendo agli account anonimi, quindi senza alcun tipo di registrazione, l’applicazione non sembra più funzionare né sui dispositivi che fanno uso dei Play Services né sui terminali che sfruttano ROM Android alternative. Sebbene non ci siano ancora prese di posizione ufficiali, quanto accaduto nelle ultime ore non sembra riconducibile alla presenza o all’introduzione di limitazioni tecniche sul volume di traffico generato dai singoli client bensì a una misura appositamente adottata per ostacolare l’utilizzo di software che facilitano il download delle app dai server di Google, gli stessi sui quali poggia Play Store.

La “pietra dello scandalo”, infatti, è tutta qui: per le ragioni riassunte poco sopra, Google non permette di scaricare le app Android dai suoi server utilizzando strumenti di terze parti. Si prenda ad esempio un altro store alternativo come F-Droid: sebbene consentano di raggiungere lo stesso risultato, F-Droid e Aurora Store sono molto diversi.

Confronto tra Aurora Store e F-Droid

F-Droid e Aurora Store sono entrambe alternative al Google Play Store ma differiscono nelle loro caratteristiche, scopi e modalità di distribuzione delle applicazioni. F-Droid, ad esempio, è un repository di applicazioni completamente open source. Tutte le applicazioni presenti su F-Droid sono a sorgente aperto e disponibili gratuitamente. Aurora Store, d’altra parte, consente di accedere alle applicazioni presenti sul Play Store, di qualunque genere esse siano.

Parlando di metodologie di distribuzione, F-Droid offre le applicazioni Android direttamente attraverso il suo repository ufficiale: le app vengono caricate dagli sviluppatori e revisionate da F-Droid prima di essere rese disponibili agli utenti. Aurora Store, invece, consente agli utenti di accedere alle applicazioni presenti sul Play Store, senza però ricorrere all’applicazione Google.

Tutte le applicazioni nel repository F-Droid vengono esaminate per garantire la sicurezza e la conformità con le linee guida; Aurora Store offre funzionalità per mantenere l’anonimato e limitare il tracciamento delle attività degli utenti, ma le app Android provengono comunque dal Play Store, che ha le sue politiche sulla privacy.

Per questo motivo, se ci si dovesse orientare sull’utilizzo di uno store Android alternativo, è sempre bene soppesare i termini di utilizzo del servizio oltre che le implicazioni etiche e legali. Inoltre, è importante scaricare le applicazioni solo da fonti affidabili e verificate, controllare le recensioni degli utenti (tenendo presente che alcune di esse possono essere false o create ad arte) e assicurarsi che le app siano sicure e provenienti da sviluppatori attendibili.

App alternative al Google Play Store

Esistono diverse alternative al Google Play Store per dispositivi Android, che offrono un’ampia gamma di applicazioni provenienti da diverse fonti. Ecco alcune delle principali app alternative al Google Play Store:

  • F-Droid: il già citato F-Droid è un repository di applicazioni open source per Android. Tutte le applicazioni presenti su F-Droid sono a sorgente aperto e disponibili gratuitamente. È particolarmente adatto per gli utenti che preferiscono applicazioni open source e con un’enfasi sulla privacy.
  • APKMirror: APKMirror è un sito web che fornisce file APK di varie applicazioni Android. Gli APK possono essere scaricati direttamente dal sito Web e installati manualmente sui dispositivi Android. È importante notare che APKMirror non controlla o verifica le applicazioni come fa Google Play Store, quindi gli utenti devono fare attenzione a scaricare applicazioni da fonti affidabili. In un altro articolo abbiamo visto cos’è APKMirror e perché è utile con Windows 11, ad esempio.
  • Amazon Appstore: Il negozio di applicazioni Android ufficiale di Amazon. Offre una vasta selezione di app per Android, tra cui app gratuite e a pagamento. È particolarmente interessante per gli utenti che utilizzano i dispositivi Amazon Fire e Windows 11 con WSA.
  • APKPure: Consente di scaricare e installare le app direttamente sul dispositivo Android. Tuttavia, come con qualsiasi altra fonte di app di terze parti, gli utenti devono fare attenzione a verificare l’autenticità e la sicurezza delle app prima di installarle.
  • Samsung Galaxy Store: È il negozio di applicazioni ufficiale per i dispositivi Samsung Galaxy. Offre un vasto catalogo di app compatibili con i dispositivi Samsung, incluso software personalizzato e offerte esclusive.

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