La distribuzione dei profitti maturati da Microsoft nel corso dell’ultimo anno fiscale, appena resi noti dalla società di Redmond, danno il senso di quella che, presumibilmente, dovrà essere la strategia della società per il prossimo futuro.
Complessivamente, Microsoft ha incassato il 12% in più rispetto al precedente anno segnando un nuovo record: 70 miliardi di dollari. Anche i profitti sono cresciuti del 23% superando la soglia dei 23 miliardi di dollari.
Ma da dove arriva il denaro? Office e Xbox sono i prodotti che fruttano maggiormente. Windows, invece, di per sé, fa segnare un’inversione di tendenza. Nonostante Windows 7 resti il sistema operativo che – nell’intera storia di Microsoft – ha fatto registrare il maggior numero di vendite in una finestra di tempo limitata, il segno meno accanto alla voce Windows viene collegato, da alcuni analisti, al relativamente nuovo mercato dei tablet. Se si guardano i dati, però, si scopre ad esempio che Microsoft ha offerto Windows 7 in offerta speciale e praticato sconti sul numero delle licenze molto più spesso che in passato.
La contrazione dei ricavi provenienti dalla commercializzazione delle licenze di Windows, quindi, viene collegato allo stato dell’economia in generale ed al più ridotto numero di personal computer venduti.
La Microsoft Business Division, responsabile dello sviluppo di Office 2010 e di Office 365, servizio “in the cloud” recentemente varato, invece, ha fatto segnare un progresso del 16% rispetto all’anno precedente; la divisione “server&tools” un +11%.
Windows resta quindi la piattaforma dominante in ambito desktop sebbene stia via a via perdendo terreno in favore di Mac OS X. La continua crescita del segmento smartphone e tablet starebbe poi progressivamente, secondo molti osservatori, ponendo in secondo piano il mondo PC. Il segnale per l’azienda di Redmond è chiaro: per adattarsi al mondo che cambia, Microsoft deve proporsi su più piattaforme differenti.